Nuova tappa presso il Tribunale di Imperia del procedimento penale a carico di Fabrizio Rosa, geometra in servizio presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Castelvittorio. Rosa è imputato con le accuse di rivelazione di segreto d’ufficio e turbativa d’asta.
Il procedimento rientra in un’indagine stralcio legata alla maxi inchiesta condotta dai Carabinieri su presunti appalti pubblici truccati, che nel maggio 2022 aveva portato all’arresto per corruzione dell’imprenditore imperiese Vincenzo Speranza (Edilcantieri Costruzioni Srl).
Il procuratore Alberto Lari ha illustrato in aula il contenuto di numerose intercettazioni, che – secondo l’accusa – dimostrerebbero la volontà di pilotare la gara d’appalto. A detta del PM, Rosa avrebbe agito attivamente per favorire l’imprenditore Vincenzo Speranza, smentendo così la linea difensiva, che parla invece di una semplice leggerezza.
Le intercettazioni sono state elencate in ordine cronologico, a partire dall’inizio della gara. “La gara doveva iniziare il 18 marzo e già il 30 gli Speranza sono informati”, ha detto il procuratore in uno dei passaggi. “Da lì abbiamo avuto tutte le intercettazioni. Gaetano parla con Fabrizio e gli chiede quando la chiude la gara. ‘Se ti la devi chiudere entro maggio’. Nei primi giorni si ha già un primo contatto e una confidenza fra le parti. Appena Speranza chiude la telefonata comunica a un suo dipendente, il signor Ricca, tutti i dettagli della gara, con partecipanti e la loro provenienza”.
“Io le faccio solo per te queste cose”, dice Rosa parlando con Speranza in una delle intercettazioni lette da Lari. “Rischiamo la galera”, replica Speranza.
La richiesta articolata dal PM nei confronti dell’imputato si attesta infine alla condanna a 2 anni e 6 mesi, con in aggiunta un ulteriore penale di euro 1400.
È poi intervenuta la difesa, con un intervento articolato dell’avvocato Marco Bosio. “Senza che ciò che dico diventi giustificazione di un comportamento che definirei non professionale, la realtà dei piccoli comuni è una realtà difficile”, ha detto Bosio in aula. “Bisogna incastrare tutto. Castelvittorio ha 280 abitanti, San Biagio della Cima più o meno gli stessi, e così via. Ci sono contributi che vanno spesi e vanno fatti in fretta. Spesso le gare sono deserte e nessuno vi partecipa. Anche qui non sembra ci fosse grande interesse. Altra cosa inevitabile sono i rapporti personali: nei piccoli comuni ci si conosce tutti, le ditte sono sempre quelle”.
L’avvocato ha poi ricordato che, dal punto di vista processuale, questo procedimento – parte di un’inchiesta più ampia – ha preso un’altra direzione rispetto ad altri coinvolti: Speranza ha patteggiato, mentre Macrì è stato assolto con rito abbreviato, un dato che il tribunale dovrebbe tenere in considerazione, secondo Bosio.
Si è poi soffermato sull’articolo 61 del codice penale italiano, aggravante teleologica, che “cementa le due contestazioni. Non sono separate, ma un unicum”.
“Rosa rivela i nomi dei partecipanti. La funzionalizzazione della condotta è in funzione della turbativa. Direi quindi semplicistico, mi consenta PM, che nel momento in cui si rivelano dei nomi si commetta automaticamente una turbativa d’asta. Infatti nella contestazione si richiama la condotta per il segreto d’ufficio, ma si dice anche che da questa relazione conseguono accordi economici fra Speranza e Macrì per offerte al ribasso. Speranza rivela alle vittime i nomi. Loro fanno accordi economici con Macrì”, afferma Bosio.
L’avvocato ha anche dichiarato che Rosa non era tenuto a svolgere la gara tramite MEPA, e ha chiesto perché Speranza non sia stato convocato come teste. Ha poi sottolineato come Rosa non parli mai direttamente di Macrì, né commenti mai le offerte al ribasso con Speranza.
Secondo la difesa, il rivelare i nomi non è sufficiente per configurare una turbativa d’asta: sarebbe necessario un accordo, che non è stato trovato e che non sarebbe comunque attribuibile a Rosa. La sua sarebbe quindi una leggerezza, non giustificabile, ma priva di finalità illecite.
La giornata si è conclusa con la chiusura dell’istruttoria dibattimentale. Il tribunale ha disposto il rinvio del processo al 1° luglio alle 9.30, per repliche e decisione.