All’indomani del Consiglio comunale di Imperia, che ieri sera ha avuto al centro il futuro del porto turistico con l’approvazione della delibera sugli indirizzi operativi a Marina di Imperia s.r.l. per l’attuazione della concessione demaniale marittima rilasciata il 1° settembre 2025 e della durata di 65 anni, questa mattina si è svolta l’assemblea della Marina di Imperia.
Ai nostri microfoni l’amministratore unico, il commercialista Stefano Gandolfo, ha fatto il punto sulla situazione e sulle prossime tappe.
Le parole di Stefano Gandolfo
“Abbiamo preso atto della delibera di ieri sera, della delibera di indirizzi. Formalmente il socio unico, quindi il Comune, ci ha trasmesso gli indirizzi che non sono altro che il contenuto della delibera approvata in Consiglio. L’unico argomento all’ordine del giorno era questo. Adesso partiamo”.
Al centro del dibattito resta la posizione degli attuali titolari dei posti barca, destinatari nei giorni scorsi di una comunicazione che ha sancito la decadenza ufficiale delle concessioni in essere. Una lettera che ha suscitato reazioni diverse.
“È una situazione umanamente comprensibile – ha sottolineato Gandolfo –. È la prima volta che mi affacciavo alla Marina di Imperia, ma questo problema esiste da sempre. In molti casi è una vicenda paragonabile a quella di chi acquista un immobile da una società che poi fallisce e perde gli acconti versati”.
L’amministratore unico ha chiarito perché non sia stato possibile prevedere un riacquisto dei posti barca a condizioni agevolate: “Per una società pubblica sarebbe stato rischioso, perché avrebbe potuto configurare un danno erariale. Se fossimo stati una società privata non ci sarebbe stato problema, ma oggi tutti devono essere sullo stesso piano“.
Quanto alle reazioni, il quadro è articolato: “C’è preoccupazione, c’è rabbia, c’è chi ha già deciso di rinunciare al posto e chi chiede un incontro per capire come affrontare il nuovo anno. Ci sono anche posizioni più conflittuali, con chi valuta azioni legali. Era una possibilità che avevamo messo in conto”.
La lettera, giudicata da alcuni troppo rigida nei toni, viene difesa da Gandolfo: “È stata volutamente molto formale. Con il contenzioso alle spalle era necessario muoversi entro parametri estremamente precisi. Siamo disponibili a incontrare tutti, perché è nostro dovere spiegare il senso di questo passaggio e valutare le singole posizioni”.
Guardando al futuro, la società è pronta ad avviare le procedure operative: “Dobbiamo partire con i bandi – ha annunciato –. Li pubblicheremo il prima possibile per raccogliere manifestazioni di interesse concrete ed esecutive, anche per le opere. L’interesse c’è ed è significativo. Confido che siamo su una buona strada, anche se il percorso non sarà facile”. L’obiettivo è arrivare al 15 marzo con tutte le risposte.
Nel video-servizio a inizio articolo l’intervista integrale a Stefano Gandolfo.







