Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa della portavoce di “Scelta Unitaria” Francesca Antonelli (PD).
“A seguito di alcuni articoli usciti su diverse testate giornalistiche sulle imminenti elezioni interne al Partito Democratico per l’elezione dell’assemblea e del segretario federale, ci preme fare alcune precisazioni per ripristinare una visione corretta di chi è Scelta Unitaria nell’ambito delle diverse componenti interne al partito.
Nel primo paragrafo del documento inviato agli organi federali del partito il gruppo di iscritti che hanno dato vita al gruppo di lavoro “Scelta Unitaria” si identificano senza mezze parole come “riferibili alla mozione “Parte da noi” della segretaria Elly Schlein” per sgombrare subito il campo da chi si dice unico rappresentante di quell’idea politica.
Scriviamo ancora nello stesso documento che nella molteplicità di culture del riformismo italiano che costituiscono il nostro partito, desideriamo “tenere insieme questa comunità, salvaguardare il suo pluralismo, ma senza più rinunciare a un profilo e a un’identità chiara, coerente, comprensibile alle persone”.
“Nel riconoscerci nella politica della segretaria nazionale, vogliamo portare avanti alcuni aspetti imprescindibili della sua azione testardamente unitaria, prendendo le distanze da chi si professa interprete del suo pensiero ma non corrisponde, con le proprie azioni, a esserne conseguente”.
Coerentemente ai nostri principi fondanti, siamo orgogliosi di presentarci insieme alla componente riformista e al candidato Pietro Mannoni, insieme ma con le nostre specifiche differenze che potranno, dovranno arricchirci.
Ci dispiace che alcuni banalizzino il nostro gruppo di lavoro riducendolo a personalismi quanto mai sbagliati in questo contesto.
Ci dispiace ancora che chi doveva essere “super partes”, garante del processo democratico in seno al partito oggi non solo si sia schierata con una parte di esso, ma cominci la propria campagna elettorale con accenti accusatori e decisamente inappropriati per un partito che fa della pluralità la sua forza, a maggior ragione in un contesto nazionale e internazionale dove il rispetto per le componenti minoritarie, quale noi siamo, dovrebbe essere prioritario”.