I consiglieri del Partito Democratico Ivan Bracco, Daniela Bozzano e Loredana Modaffari hanno chiesto nuovamente l’intervento del Difensore civico regionale, dopo quella che definiscono una risposta poco trasparente da parte del Comune di Imperia in merito alla composizione e ai costi dello staff del sindaco Claudio Scajola.
La vicenda inizia da un’interrogazione presentata in estate dal consigliere Bracco, nella quale erano stati chiesti chiarimenti sulla struttura della segreteria del sindaco e sulle relative spese.
Secondo i consiglieri del PD, la risposta dell’amministrazione sarebbe stata generica e incompleta, tanto da rendere necessario il coinvolgimento del Difensore civico della Regione Liguria, Francesco Cozzi, al quale è stata inoltrata, come detto, una richiesta formale di intervento.
“Riteniamo che fosse una domanda assolutamente legittima”, afferma Modaffari, capogruppo del PD in consiglio comunale. “Quindi era doverosa una risposta compiuta. L’istanza fatta era relativa al numero di dipendenti e all’esplicitazione di quella che fosse la composizione dello staff attuale del Comune. Non c’era alcuna finalità di contestazione o di critica. A nostro parere si tratta di una legittima richiesta, nel rispetto della normativa prevista dal TUEL, che stabilisce principi di proporzionalità e limiti di spesa. Non pensiamo che questi siano stati superati, ma avremmo piacere di avere dati concreti da comunicare alla cittadinanza su una situazione che al momento non appare trasparente”.
I consiglieri del PD hanno annunciato inoltre che stanno valutando la possibilità di interpellare la Procura per omissione di dati d’ufficio, nel caso non giungano risposte da parte dell’amministrazione comunale al Difensore Civico, che dovranno arrivare entro trenta giorni.
“Auspichiamo che”, continua Modaffari, “a seguito di questo ulteriore richiamo, vi sia da parte dell’amministrazione una maggiore apertura, anche perché una chiusura di questo genere è assolutamente immotivata. Speriamo che rivedano le loro posizioni e forniscano dati. Dati che saranno sicuramente legittimi e nel rispetto di tutti i parametri numerici per l’assunzione, la parte salariale e quant’altro, e che quindi permetteranno che questa vicenda possa chiudersi qui. Diversamente, se non ci verranno forniti, per rispetto del nostro lavoro e del mandato che ci è stato dato, andremo avanti in tutte le sedi ritenute opportune”.
“Sono dati talmente basici e semplici che non capiamo i motivi per il quale non dovrebbe esserci una risposta”, sottolinea poi Bracco. “Che problema c’è a dire che la Segreteria ipoteticamente all’anno costa ’10’ per 5 dipendenti. Non vedo il problema. Avessero risposto subito, avremmo preso atto del numero dei dipendenti, del costo e sarebbe finita lì. Avremmo poi fatto le nostre valutazioni politiche, nel caso, su come sarebbero potuti essere impiegati, ma sono valutazioni politiche che sono normali e doverose da parte dei un opposizione”.
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