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È stata rimossa la bandiera palestinese che, nel pomeriggio di ieri, aveva fatto capolino sullo scoglio della Galeazza, a Imperia Oneglia, ben visibile a lunga distanza grazie alla considerevole mole dello scoglio, alto circa 7 metri.

Si tratta solo dell’ultima di una serie di iniziative messe in atto da singoli cittadini o associazioni del territorio per portare all’attenzione del dibattito pubblico della provincia il tema della guerra in Medio Oriente, con focus nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, tema centrale in questo momento nell’opinione pubblica internazionale, con un numero di vittime fra i civili e modalità di azione da parte dell’esercito israeliano che sta portando da tempo, oltre ad attivisti e figure politiche, sempre più analisti e giuristi internazionali (anche all’interno dello stesso Stato ebraico) a parlare sempre più apertamente di tentativo di genocidio.

Tema che, nelle ultime settimane, è entrato prepotentemente nell’agenda amministrativa provinciale, sulla scia delle iniziative che hanno coinvolto molti grandi comuni, fra i quali anche Genova.

Se in Comune a Imperia la discussione sul riconoscimento della Palestina, proposta dalla minoranza all’ultimo consiglio comunale, non aveva portato a nulla di fatto, in un clima controverso e surreale, a Taggia invece una simile mozione, presentata dai consiglieri d’opposizione di centrosinistra, è stata accolta e votata dalla giunta comunale di Mario Conio.

Una bandiera palestinese era apparsa anche nei giorni scorsi sulla scogliera di fronte al borgo di Cervo, portando il tema all’interno del comune guidato da Lina Cha.

Inoltre, ancora nei giorni passati, si sono svolte una serie di manifestazioni nell’estremo ponente – a Camporosso, Dolceacqua, Isolabona, Pigna, Ventimiglia, Vallecrosia e Bordighera – con una partecipazione variegata di adulti, bambini e anche turisti che si sono uniti alla mobilitazione.

I flash mob, nati e cresciuti in modo spontaneo, sono stati organizzati dal Comitato per la Palestina Libera Intemelio, che ha espresso soddisfazione per il successo delle iniziative.

“Proseguiamo sulla strada intrapresa, consapevoli dell’enorme lavoro già svolto, ma con il cuore pieno di gratitudine. Si va avanti. La nostra presenza in piazza è un gesto simbolico, ma necessario”, sottolineano i promotori. “Non possiamo restare indifferenti di fronte all’uccisione di oltre 60.000 palestinesi, di cui 20.000 sono bambini”.