ospedaletti

A Ospedaletti Ăš terminata oggi con l’ultima visita guidata nel complesso di Marina di Capo Nero, la settimana di “Abitare la vacanza – Architetture per il tempo liberato”, definito dagli stessi organizzatori come un ‘Festival per rileggere l’architettura della vacanza’.

Presso il centro culturale polivalente La Piccola in via Cavalieri di Malta, dallo scorso martedĂŹ 8 luglio si sono succedute mostre, incontri, talk, laboratori e visite guidate, un’occasione ‘…per esplorare attraverso una ricerca fotografica, storica, antropologica, come siano stati modellati, dal boom economico ad oggi, i paesaggi…’ sulla costa per creare strutture destinate alle vacanze.

Dice l’architetto Andrea Canziani, Soprintendente Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Savona e Imperia e uno dei tre curatori dell’evento: “Il bilancio di questi cinque giorni qui a Ospedaletti Ăš decisamente positivo, anche oltre le nostre aspettative, abbiamo riscontrato grande interesse e accoglienza da parte della cittadinanza. Siamo contenti dei contenuti proposti dai relatori e della qualitĂ  che hanno offerto ai presenti riguardo tutte le discipline coinvolte, le discussioni che hanno provocato e il confronto sia con professionisti del settore che con la gente comune”.

Prosegue Canziani: “Abbiamo iniziato a Varazze, poi siamo venuti a Ospedaletti, ad ottobre attraverseremo la frontiera per andare prima a Mentone e poi a Hyeres per confrontarci con i nostri colleghi architetti transalpini del Ministero della Cultura francese, architetti che hanno vissuto dinamiche diverse rispetto a noi, per cercare di capire quale sarà il futuro. Oggi la sensibilità comune ù molto cambiata, si ù passati da costruire ovunque anche a due passi dal mare alla quasi totale impossibilità di nuovi insediamenti bord-de-mer”.

Durante la cinque giorni a Ospedaletti, il focus si Ăš concentrato in particolare sugli insediamenti di Capo Pino e Capo Nero, al confine con Sanremo, entrambi risalenti agli anni ’60, al tempo considerati all’avanguardia per la loro grande capacitĂ  di accoglienza (circa 400 unitĂ  abitative in totale, piscine e porticciolo privato) per una clientela di alto livello durante l’esplosione del turismo balneare di massa.