Sabato 11 gennaio la “Piccola” di Ospedaletti ha registrato un grande afflusso di pubblico in occasione della presentazione del libro “LâArcobaleno di Sofia” di Nazzareno Coppola.
Lâevento, organizzato in collaborazione al gruppo “Ospedaletti Insieme”, e l’associazione casa famiglia Pollicino ha rappresentato anche unâoccasione per conoscere e approfondire gli altri due libri dellâautore, Ho Imparato ad Aspettare e La Mia Alba. La serata Ăš stata animata dagli interventi dei relatori Valentina LugarĂ e Umberto Germinale, che hanno dialogato con lâautore leggendo alcuni brani delle sue opere. Coppola ha poi sviluppato i temi trattati, offrendo riflessioni profonde e toccanti. Tra il pubblico erano presenti il vicesindaco di Ospedaletti, Giacomo De Vai, e i consiglieri comunali Alessandro Goso e Maurizio Taggiasco. Particolarmente sentito Ăš stato il dibattito su LâArcobaleno di Sofia, ispirato a una storia vera, che affronta temi delicati come lâabbandono e i maltrattamenti subiti da una bambina, culminando con il perdono nei confronti del genitore in punto di morte.
“Coppola ha intrattenuto per quasi due ore il pubblico, mantenendo sempre alta lâattenzione”, ha dichiarato il consigliere Maurizio Taggiasco, sottolineando quanto il tema dellâinfanzia violata tocchi profondamente la sensibilitĂ collettiva. Nazzareno Coppola, che da quasi trentâanni gestisce con la moglie la casa famiglia Pollicino per minori in stato di semiabbandono, ha spiegato che scrivere Ăš per lui una passione, ma anche un mezzo per sostenere progetti di affido familiare e per il “Dopo di Noi” dedicato alle disabilitĂ gravissime. Ampio spazio Ăš stato riservato alla necessitĂ di strutture adeguate per creare situazioni di co-housing per ragazzi con disabilitĂ gravissime, garantendo loro supporti educativi e assistenziali quando i genitori non saranno piĂč in grado di occuparsene.
“LâAssociazione Per Noi Domani di Imperia â ha sottolineato Coppola â sta lavorando per attivare una prima casa per disabilitĂ gravissime a Finale Ligure, ma servono strutture anche a Imperia e nellâestremo Ponente ligure, di almeno 350 mq”.
Lâautore ha ribadito lâimportanza di rispettare il progetto di vita di ogni individuo, evitando che situazioni di emergenza costringano i ragazzi a trasferirsi in macrostrutture dove non sarebbe possibile garantire un rapporto educativo personalizzato. Durante la serata si Ăš discusso anche di affido familiare come strumento indispensabile per ridurre la permanenza dei bambini nelle comunitĂ educative. Coppola ha invitato la classe politica a investire maggiormente nella prevenzione del disagio minorile, affinchĂ© i bambini di oggi non diventino adulti problematici domani.








