Con un comunicato stampa il Partito della Rifondazione Comunista interviene nuovamente sulla situazione sanitaria nel Ponente ligure e in Regione Liguria, anche alla luce dell’interessamento per i fondi del Recovery Fund al fine di realizzare l’ospedale unico provinciale:
La Giunta Regionale guarda, con sempre piĂč interesse, ai fondi europei del Recovery Found (230 milioni di euro) in vista di una accelerazione del progetto di Ospedale Unico per la Provincia di Imperia da costruirsi a Taggia. Evidentemente Ăš la prova che le altre tipologie di finanziamento rincorse affannosamente a partire dal 2007 e cioĂš il Project Financing, lâalienazione di tutti gli attuali presidi ospedalieri compresa Villa Spinola e infine lâinvestimento Inail sono falliti.
Ma ciĂČ che soprattutto Ăš fallita Ăš lâidea di costruire un unico ospedale con la chiusura e svendita dei presidi di Sanremo e Imperia con il presidio di Bordighera attualmente ridotto ad un semplice PPI (Punto di primo intervento) ceduto ai privati.
Ma vediamo di contestualizzare le ragioni del NO a questo sciagurato e costosissimo progetto.
Meno posti letto per acuti e insufficienti posti letto per la riabilitazione, un solo Pronto Soccorso fra Olivetta San Michele e Albenga (questâultimo giĂ declassato a PPI) con i grandi problemi di viabilitĂ e collegamento tra costa ed entroterra. Il sito di costruzione in zona a rischio esondazione accanto al torrente Argentina, con ulteriore cementificazione e impermeabilizzazione del terreno; un mancato sviluppo della  sanitĂ territoriale per avvicinare le cure al domicilio specie per una popolazione che Ăš tra le piĂč anziane in Italia; il palasalute a Sanremo privo di parcheggi e tuttâora inutilizzato; il palasalute di Imperia che chiude ogni volta che viene dichiarata âallerta giallaâ per rischio allagamento visto che Ăš stato costruito sul torrente Caramagna, incremento delle privatizzazioni vedi il S.Charles di Bordighera, il Padiglione Barellai a Costarainera e ora da parte dellâamministrazione matuziana la vendita della propria RSSA (Residenza socio sanitaria per anziani) Casa Serena, la cessione ai privati di parte delle attivitĂ di laboratorio analisi e di radiologia. Le lunghe liste di attesa per esami strumentali, visite specialistiche e interventi chirurgici in elezione oppure le tante ore di attesa nei pronto Soccorso o la difficoltĂ di trovare posti letto di riabilitazione dopo la degenza in ospedale sono le vere criticitĂ della nostra provincia che non sarebbero assolutamente risolte dalla costruzione di un ospedale unico. Quellâimportante somma di denaro pubblico (poco meno di 300 mln di euro) dovrebbe essere investita nellâassunzione di personale sanitario per potenziare le attivitĂ territoriali e di medicina preventiva, per abbattere le liste di attesa, per evitare le fughe di pazienti fuori asl o fuori regione, per la formazione professionale .
LâAgenzia Regionale Alisa ha intenzione di imitare il sistema sanitario lombardo e il suo modello ospedalo centrico, con tutte le inadeguatezze che ha mostrato nella gestione del Covid19. La sanitĂ pubblica deve avere come unico scopo la salute dei propri cittadini, evitando che si generino sproporzionati profitti sulla gestione dei malati. Privatizzare la sanitĂ significa ammettere da parte degli amministratori pubblici la loro incapacitĂ ad organizzare e far funzionare servizi sanitari di qualitĂ , significa dover pagare di piĂč in convenzione e dipendere sempre di piĂč dal privato per un qualunque servizio. La privatizzazione significa anche sfruttare il personale con contratti capestro ed a tempo determinato senza la tutela di un contratto unitario nazionale. Ogni cittadino che paga le tasse ha il diritto di ricevere in cambio il servizio per cui ha pagato e dallâistituto a cui ha pagato. Solo in Itali  le aziende private che operano nella sanitĂ hanno margini di profitto del 15 % contro il 7 % in Germania, senza obbligo di reinvestire in tecnologia o in personale e senza lâobbligo di gestire i Pronto Soccorso o reparti come Chirurgia e Traumatologia dâurgenza.
Per questi motivi Rifondazione Comunista da sempre Ăš in difesa della sanitĂ pubblica.