La UIL FPL Liguria denuncia lâennesima fuga di personale dalla sanitĂ pubblica: “Nel reparto di Radiologia di Sanremo, sette tecnici stanno lasciando il servizio. Unâemergenza che conferma il disagio crescente tra i lavoratori del comparto. Aziende e Regione si chiedono perchĂ© il personale scappi? La risposta Ăš chiara: turni massacranti, carichi di lavoro insostenibili, stipendi inadeguati e scarsa valorizzazione delle professionalitĂ ”.
“Non si puĂČ piĂč far finta di nulla â afferma Milena Speranza, Segretario Generale UIL FPL Liguria â. Senza azioni concrete, rischiamo di non garantire nemmeno i servizi minimi. Regione e ASL1 devono spiegare subito quale piano intendono adottare per fronteggiare questa emergenza e tutelare la salute pubblica”.
Cinzia Guanci, segretaria territoriale UIL FPL Ponente, aggiunge: âIn ASL1 Ăš ancora piĂč difficile attrarre giovani: il territorio Ú complicato da raggiungere, trovare alloggio Ăš quasi impossibile e i costi sono altissimi. Chi resta lavora in condizioni limite, con rischi per sĂ© e per i pazienti. Da tempo chiediamo a Regione e ASL di riflettere seriamente su questi problemi: troppo spesso i concorsi vanno deserti, oppure il numero dei partecipanti non basta a coprire il reale fabbisogno di personale. Ă necessario rendere il lavoro pubblico piĂč appetibile, investire sulle persone e sui macchinari, e creare ambienti sereni. Non possiamo piĂč assistere a chi vince un concorso e poi sceglie subito il privato, magari in strutture convenzionate come l’ospedale di Bordighera, che offrono stipendi e modelli organizzativi piĂč vantaggiosi.â
UIL FPL Liguria e UIL FPL Ponente sottolineano che “non Ăš accettabile affrontare questa situazione solo facendo leva sulla disponibilitĂ dei lavoratori, revocando mobilitĂ giĂ concesse o senza riconoscere il dovuto, come le prestazioni aggiuntive, ormai per molti solo un miraggio”.
“Serve un piano vero, fatto di assunzioni stabili, risorse adeguate e reale valorizzazione del personale sanitario, perchĂ© soluzioni tampone non risolvono le cause alla radice e rischiano di compromettere diritti e qualitĂ dei servizi”, chiudono le sindacaliste.