Nella mattinata di oggi la Polizia di Stato ha presentato pubblicamente i risultati e le modalità della cosiddetta “Operazione Scenic“.
Si tratta di un’attività investigativa svoltasi in cooperazione con la polizia francese che ha permesso di disarticolare una rete strutturata e ben organizzata di soggetti dediti al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina attraverso la frontiera italo-francese.
Sono i procuratori della Repubblica di Imperia e Nizza, dr. Alberto Lari e dr. Damien Martinelli, a illustrare gli esiti di un’operazione definita di caratura internazionale, svolta in cooperazione tra la Polizia di frontiera di Ventimiglia e la Police aux Frontières (P.A.F.) del Servizio Dipartimentale delle Alpi Marittime.
Presenti anche i magistrati che hanno condotto le indagini, dr. Matteo Gobbi della Procura di Imperia e la dr.ssa Sandra Verbrugghen della Procura di Nizza, nonché il dirigente del Settore Polizia di frontiera di Ventimiglia, V.Q.A. dr. Martino Giorgio Santacroce, e il dirigente del Servizio Dipartimentale P.A.F. delle Alpi Marittime, dr.ssa Emmanuelle Joubert.
“L’attività veniva eseguita mediante l’uso di diversi veicoli quasi sistematicamente noleggiati”, spiega il procuratore di Nizza Martinelli, “ed erano principalmente due gli autisti, che agivano sotto organizzatore con la complicità di un prestanome per il noleggio dei veicoli. Alcuni veicoli sono stati abbandonati per sfuggire ai tentativi di fermo. Più di 130 viaggi sono stati identificati nel contesto di questo traffico”.
Sono sei le persone arrestate a Nizza dalla polizia francese e sottoposte alla misura cautelare in carcere, sette quelle fermate in Italia dalla polizia italiana e sottoposte: sei alla misura cautelare del divieto di dimora e una a quella della custodia cautelare in carcere. Cinque gli arrestati in flagranza di reato: trattasi degli autisti (passeur), quattro dei quali francesi (di cui una donna) e una donna tunisina.
In particolare, l’indagine ha messo in luce un fenomeno complesso e ramificato che coinvolgeva diversi attori su entrambe le sponde del confine e che si avvaleva di una fitta rete logistica e operativa.
I migranti venivano contattati nella zona di Ventimiglia e successivamente affidati a cosiddetti “passeur” che si occupavano del loro trasporto verso la Francia mediante veicoli con targa francese, spesso noleggiati, che effettuavano numerosi viaggi giornalieri senza il pagamento dei pedaggi autostradali, dimostrando una sistematicità nel modus operandi.
“L’operazione è stata ribattezzata ‘Scenic'”, dice Santacroce, “per via di una delle auto a noleggio utilizzate, dalla quale poi si è allargata l’indagine in questione”.
La suddetta, iniziata nel novembre 2023 grazie a una serie di attività di osservazione e monitoraggio avviate dalla Squadra informativa e di polizia giudiziaria del Settore Polizia di frontiera di Ventimiglia, ha avuto il suo punto di svolta con l’individuazione di un’autovettura francese di tipo Renault Scenic con a bordo tre soggetti di presunta origine araba, i cui molteplici spostamenti transfrontalieri potevano essere tracciati, configurando un’attività sistematica e finalizzata al trasporto illecito di migranti.
Il monitoraggio si è poi esteso a oltre venti veicoli, tra auto e furgoni, quasi tutti con targa francese, molti dei quali risultati regolarmente o immatricolati in “garage fantasma“.
I migranti trasportati potevano essere anche cinque alla volta. I viaggi venivano effettuati nel primo pomeriggio, in tarda serata o nelle prime ore del mattino, e il trasporto si concludeva a Nizza presso stazioni ferroviarie, degli autobus o aree di servizio.
Il 6 maggio 2024 è stato firmato l’accordo per la costituzione di una Squadra investigativa comune (S.I.C.) tra le procure di Imperia e Nizza, con la partecipazione della Squadra informativa e di polizia giudiziaria di Ventimiglia e della polizia giudiziaria della Police aux Frontières di Nizza, supportati dal dispositivo congiunto della Squadra/Brigata mista.
Questo accordo ha rafforzato la cooperazione transfrontaliera, consentendo uno scambio diretto di informazioni e il coordinamento delle attività investigative. Le attività di geolocalizzazione dei veicoli e la captazione di comunicazioni telefoniche e telematiche hanno fornito ulteriori riscontri investigativi.
La Renault Scenic, ad esempio, aveva effettuato almeno venti viaggi nel mese di febbraio 2024. Tuttavia, le celle telefoniche associate a uno dei corrieri hanno rivelato che i viaggi transfrontalieri erano iniziati già nel settembre 2023, raggiungendo un totale stimato di oltre 100 passaggi al confine fino al 13 maggio 2024.
Il tariffario emerso dalle intercettazioni telefoniche era di circa 250 euro per un passaggio in berlina, 75 euro per un passaggio su piccola utilitaria e 100 euro per l’attraversamento a piedi del confine lungo i sentieri montani.
L’attività svolta ha portato all’arresto di sei soggetti di origine araba, tutti naturalizzati francesi e residenti a Nizza.
In particolare, durante un inseguimento un “passeur” ha effettuato pericolose manovre in eccesso di velocità che hanno provocato la perdita di controllo del veicolo, la sua collisione contro un muro e l’abbandono dello stesso con i migranti ancora a bordo, per poi essere identificato grazie alle impronte digitali sul veicolo.
Al contempo, la squadra investigativa italiana ha documentato i legami tra i procacciatori di migranti a Ventimiglia e gli autisti in arrivo dalla Francia ed ha eseguito cinque arresti con l’intervento della Squadra/Brigata mista nei confronti di quattro cittadini francesi, tra cui una donna, e un’altra donna tunisina. Sono state inoltre eseguite sette misure cautelari del divieto di dimora nelle province di Imperia, Cuneo, Torino e Aosta nei confronti di ulteriori soggetti coinvolti.
Nel frattempo, la posizione di uno degli imputati, un cittadino sudanese, si è aggravata e la misura non restrittiva è stata convertita in custodia cautelare in carcere in considerazione della sua reiterata inottemperanza al divieto di dimora.
“L’operazione è un esempio concreto di cooperazione transfrontaliera e di contrasto a reti criminali dedite al traffico di esseri umani”, commenta il procuratore Lari. “La Procura di Nizza è fra le più importanti di Francia per dimensioni e siamo contenti della crescita e della profondità di questa collaborazione, caratterizzata da scambi di informazioni costanti. Come se le indagini avvenissero su un unico territorio nazionale, facendo sì che i reati commessi su entrambi i territori vengano perseguiti in maniera completa. Noi abbiamo indagato su attività di supporto. L’immigrazione clandestina è un fenomeno quotidiano, diminuito negli anni, ma ancora in atto. Vi saranno altre occasioni di incontro e noi possiamo solo garantire massima collaborazione per ottenere migliori risultati possibili”.