La Corte d’Appello di Genova, Terza Sezione Penale, ha assolto questa mattina Ramona Giardina, la donna accusata di omicidio stradale in seguito a un tragico incidente avvenuto nella notte del 31 luglio 2020 sulla superstrada tra Arma e Taggia.
Il fatto risale a oltre tre anni fa: Ramona Giardina stava percorrendo la superstrada a bordo della sua Polo, quando, giunta all’incrocio per il parco commerciale, ha iniziato a svoltare a sinistra. In quel momento, nella corsia opposta sopraggiungeva a forte velocità la moto Kawasaki guidata da Gianni Alberti, che a seguito dell’impatto ha perso la vita.
Dopo il rinvio a giudizio disposto dalla PM Pedretti e la condanna emessa dal Tribunale di Imperia, seppur con il riconoscimento del concorso di colpa del motociclista, la Corte d’Appello ha ribaltato la decisione, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato di Giardina, Mauro Gradi del Foro di Genova.
“Non ho mai smesso di pensare che una sentenza giusta dovesse mandare totalmente assolta la signora Ramona Giardina – ha dichiarato l’avvocato Gradi – alla quale non si può muovere alcun rimprovero. Non è addebitabile alla signora l’omessa precedenza ex articolo 145 del Codice della Strada, perché rientriamo nel legittimo esercizio della cosiddetta precedenza di fatto. La conducente era giunta all’incrocio con anticipo sufficiente, a distanza tale dal centauro – ammesso che fosse avvistabile di notte e a quella distanza, tra 134 e 159 metri – da poter confidare di avere tutto il tempo necessario per svoltare in sicurezza”.
Il legale ha poi aggiunto: “Non è neppure addebitabile alla conducente della Polo la mancata previsione della condotta imprudente dell’altra persona coinvolta nell’incidente, considerata assolutamente eccezionale e imprevedibile. Il motociclista procedeva a 151 km/h, oltre tre volte il limite massimo consentito, di notte e in prossimità di un incrocio”.
La motivazione della sentenza sarĂ depositata entro 90 giorni.








