Dopo un’anteprima live che ha acceso il pubblico sanremese e fatto vibrare la scena, Carovanabeat è finalmente arrivato ovunque:
“Non mi va”, il primo singolo del progetto, è ora disponibile su tutti i digital store.

Il viaggio musicale di Garibaldi e Sappio non si arresta: anzi, prende velocità, corpo, voce.

Carovanabeat non è solo un nome, è un attraversamento. Un progetto nato dall’incontro tra Simone Alessio (Garibaldi), cantautore errante con una voce sradicata, e Alessandro Sapiolo (Sappio), producer, cantautore e vocal coach con le radici affondate nel clubbing anni ’90. Insieme hanno creato un linguaggio che parla molte lingue, ma con una sola intenzione: trasformare.

Il mondo sonoro di Carovanabeat è una terra di passaggio. I piedi affondano nell’elettronica: cassa dritta, breakbeat, chitarre distorte, synth ruvidi come vecchi rave. Ma la testa guarda altrove: modi antichi, cori balcanici, melodie nomadi, frammenti folk che profumano di legno vissuto e sudore. Non è nostalgia, è fusione. La voce ruvida e nomade di Garibaldi si muove tra identità instabili e una poetica disobbediente. Sappio, con la sua esperienza da producer e vocal coach, non lo accompagna: lo spinge, lo sfida, gli costruisce intorno scenari sonori in continuo movimento.

Con Carovanabeat, la pista da ballo non è evasione, ma invasione: di pensieri, di storie, di immagini. Il beat non è solo ritmo, è ritualità condivisa. Un atto performativo che fonde sudore, parola, corpo e visione.

Lo si è visto durante il live di lancio: una vera e propria liturgia laica, dove l’elettronica si è mescolata al teatro, al gesto e al simbolo.
Il pubblico non ha solo assistito: ha partecipato, ballato, risposto.

Il video introduttivo con BekkoNero e Garibaldi, omaggio ironico al celebre falò di Battiato in Voglio vederti danzare, ha dato il via a un’esperienza collettiva, emotiva, straniante e coinvolgente.

Dopo il debutto dal vivo, “Non mi va”, il primo singolo ufficiale di Carovanabeat, è disponibile su tutte le piattaforme digitali.
Un brano che non è solo da ascoltare, ma da vivere. Che porta con sé tutto il peso di un passato errante e la forza pulsante del futuro.