Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa delle famiglie Toscano e Sabato, proprietarie di alcune aree di Monesi, sul ‘Tavolo Istituzionale’ in corso con le Regioni Liguria e Piemonte, le Province di Imperia e di Cuneo e i Comuni della Valle.
âDopo settimane di voci, indiscrezioni non supportate da nessuna realtĂ , vogliamo fare chiarezza sulla posizione della proprietĂ nei confronti del Tavolo Istituzionale che sta discutendo del futuro di Monesi e della sua montagna, sia nel territorio ligure che in quello piemontese.
Il nostro interesse al progetto di rilancio e sviluppo Ăš autentico e sentito.
Per partecipare a questo progetto, perĂČ, abbiamo chiesto delle garanzie, unico modo per fare sĂŹ che le idee si trasformino in realtĂ ed una pianificazione e programmazione degli interventi nellâarco di 3 o 4 anni.
Ă indispensabile, per fare del comprensorio montano di Monesi un territorio ricco di opportunitĂ per lâoutdoor in tutte le stagioni, pensare ad alcuni punti fermi: parcheggi, revisione dei sottoservizi, promozione, una viabilitĂ adeguata con la rimozione di frane e smottamenti che rendono difficile lâaccesso.
Da parte nostra abbiamo dato la disponibilitĂ di usufruire di tutto il territorio, sia nella stagione estiva che invernale, sia sul territorio ligure che piemontese; per la costruzione di un piccolo rifugio (punto di ristoro e informazione); per la realizzazione di piste per bike e sentieri per il trekking; per la sostituzione della âvecchiaâ sciovia del Plateau; per un ampliamento âin crestaâ del collegamento tra il Redentore e la San Remo.
Abbiamo chiesto, come ovvio che sia, un canone di affitto diviso in due voci: una parte fissa, 1.000 euro al mese ed una parte variabile derivante dalla bigliettazione, cosĂŹ di fatto accollandoci una parte del rischio dâimpresa.
Su questa seconda parte câĂš una discussione in corso.
Secondo la nostra stima, seguendo anche lo storico, si avrĂ la vendita tra i 5 e i 6mila biglietti allâanno, secondo la controparte si fa una valutazione tra i 28 e i 30mila biglietti.
Ă evidente che tra le due stime câĂš una differenza enorme e la percentuale cambia: nel primo caso la nostra richiesta del 25 per cento crediamo sia giusta, congrua ed equa, soprattutto se rapportata ad un costo del biglietto di 10,00/12,00 Euro; nel secondo (secondo noi irrealizzabile nel periodo medio breve) la percentuale proposta arriva al 3 per cento con un contributo fisso di appena 5.000,00 euro allâanno.
In piĂč, al momento, non vediamo lâinteresse degli Enti locali che dovrebbero intervenire per garantire ai futuri gestori dellâimpianto di risalita un contributo a fondo perduto, come avviene per tutte le gestioni di impianti di risalita.
Crediamo siano questi i punti critici da risolvere per poter rilanciare questo comprensorio montano, ma che non siamo noi che possiamo e dobbiamo risolverliâ.