Riceviamo e pubblichiamo di seguito le dichiarazioni del sindaco di Ventimiglia, on. Flavio Di Muro, a margine dell’incontro presso gli uffici del Viminale con il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, on. Nicola Molteni.

“Ringrazio il ministro Piantedosi, il sottosegretario Molteni e gli uffici del Ministero dell’Interno che, in occasione dell’incontro avuto ieri a Roma, hanno manifestato apprezzamento verso il sottoscritto e tutti gli organi coinvolti nelle operazioni di sgombero e di pulizia dell’altro ieri, al fine di garantire sicurezza, dignità e decoro al quartiere Gianchette e all’immagine complessiva della città.

Nonostante sia evidente a tutti la difficoltà nel mantenere pulita quest’area, ciò non può rappresentare una scusa per non continuare con la politica degli sgomberi a favore dei cittadini residenti, che hanno diritto a non convivere con situazioni di illegalità diffusa, ma anche a tutela dei migranti stessi, che non possono vivere nel greto di un fiume a rischio esondazione.

Proprio per quest’ultimo aspetto, nell’incontro avuto con il sottosegretario ci si è soffermati sull’ipotesi di un secondo Punto di Assistenza Diffusa. Il primo PAD fu istituito su indicazione del prefetto Romeo, intuizione accolta più che favorevolmente all’atto del mio insediamento, poiché tale struttura ha di fatto regolarizzato la gestione del quartiere di San Secondo, zona bassa, nel quale già insisteva un centro di accoglienza gestito dalla Caritas. Con la realizzazione del PAD si sono efficientati i servizi e la gestione dell’ordine pubblico e della sicurezza: il PAD, infatti, fornisce una prima assistenza per famiglie e soggetti vulnerabili, dimostrando di funzionare in maniera efficace per queste particolari categorie, che infatti a Ventimiglia non si trovano più in mezzo alle strade.

La struttura, inoltre, è stata ben accolta anche tra i cittadini residenti, in quanto la chiusura notturna permette di non trovarsi con accampamenti e bivacchi, che invece erano all’ordine del giorno in quella zona. Con le stesse modalità si vuole approcciare la creazione del secondo PAD per uomini singoli, dividendoli quindi dal primo, ma usufruendo dei servizi dello stesso, realizzando un’economia di scala con la Caritas che gestisce la struttura.

È chiaro ed evidente che il bilancio comunale non possa e non debba sostenere i costi legati all’accoglienza dei migranti, in quanto tale competenza rientra nelle attribuzioni del Ministero dell’Interno.

Posso quindi affermare che la progettualità che abbiamo elaborato in questi mesi e le riflessioni che abbiamo portato avanti fin dall’atto del nostro insediamento hanno trovato un punto fermo nell’incontro che ho avuto con il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, on. Nicola Molteni, e con gli uffici del Viminale, i quali hanno confermato l’impegno del ministero nel sostenere e nel finanziare quest’iniziativa. Si partirà quindi a sviluppare concretamente questo progetto attraverso una riunione tecnica nei prossimi giorni volta a definire un protocollo operativo, d’intesa con la prefettura di Imperia e il prefetto Giaccari.

Si tratta di una risposta che, come amministrazione, vogliamo dare a chi pensa che siamo dediti solo alla “politica delle ruspe”, in quanto, come più volte dichiarato, non intendiamo negare la prima assistenza a nessuno, ma la stessa deve svolgersi in modo tale da non turbare l’ordine pubblico e la tranquillità dei residenti. Proprio in questo senso, ai migranti sgomberati l’altro ieri, in posizione regolare, è stata offerta infatti sistemazione nei CAS della provincia di Imperia, sistemazione però che non tutti hanno accettato in quanto ritengono di dover rimanere in prossimità del confine con l’aspettativa di attraversarlo.

Una volta aperta questa struttura, non ci saranno più scuse: i migranti andranno tutti identificati e, se regolari, inseriti in questa o in altre strutture per progetti di integrazione; gli irregolari, invece, andranno trattenuti e allontanati dalla città e dal Paese”.