11 anni fa alla Casa di Riposo “Quaglia” di Diano Castello un giorno si presentò un arzillo e vivace signore a chiedere di essere ospitato nella struttura.
Residente in precedenza nella vicina Cervo, Michele Gai, questo il suo nome, ha trascorso gli anni all’interno della struttura mostrandosi molto attivo e gioviale.
Parla molto, gioca a carte, fa i cruciverba, legge molto, senza occhiali.
Abbiamo però finora omesso un piccolo dettaglio: allora, al momento di entrare nella Casa di Riposo “Quaglia”, Michele aveva ben 99 anni.
E oggi la struttura, i suoi ospiti, i suoi addetti ai lavori, i comuni del Golfo che lo hanno ospitato e la sua famiglia (con nipoti e pronipoti) si son radunati nel salone delle feste per spegnere assieme a Michele ben 110 candeline, che lo rendono il secondo uomo più anziano d’Italia e il più anziano in Liguria.
Quando Michele è nato, a Torino in quel lontano 23 dicembre 1915, da circa 7 mesi l’Italia era entrata nella Prima Guerra Mondiale attaccando l’Impero Austro-Ungarico, molti dei paesi che oggi consideriamo abitualmente come parte della cartina geografica sarebbero nati solo qualche anno dopo e il Genoa aveva più scudetti(7) di Juventus, Milan e Inter messe assieme.
Automunito e autonomo, Michele, una vita da commerciante, ha guidato senza problemi la macchina fino a 104 anni, andando spesso a giocare a burraco a San Bartolomeo, smettendo solo a seguito della Pandemia da Covid-19.
A tributargli omaggio sono presenti come detto il Consigliere comunale con delega alla Casa di riposo, Antonio Novaro e il sindaco di Cervo, Lina Cha, concittadina di Michele, i quali hanno consegnato una targa in onore dell’uomo.
“Una persona stupenda che ha portato molta positività fra gli ospiti della struttura” dice Antonio Novaro. “Quando arrivò qui, mi trovavo in ufficio qui nella struttura. Arrivò qui, suonò in struttura ed entro, questo ometto tranquillo e felice. Quando vedemmo la sua carta d’identità rimanemmo stupefatti. Questa persona ci porta tanta gioia, con lui si può parlare di tutto.”
Un pomeriggio di festa, di una piacevole semplicità, con musica, amici, famiglia e risate, in omaggio a un uomo che ha attraversato più di un secolo.







