Consentire alle zone disagiate di poter prorogare i contratti con i medici a gettone fino alla copertura stabile dei posti vacanti. Ă questo il senso dellâemendamento che Regione Liguria ha presentato alla Conferenza delle Regioni affinchĂ© vada ad integrare lâarticolo 10 del DL 34 del 2023 sulle âDisposizioni in materia di appalto, di reinternalizzazione dei servizi sanitari e di equitĂ retributiva a paritĂ di prestazioni lavorative, nonchĂ© di avvio di procedure selettive comprensive della valorizzazione dellâattivitĂ lavorativa giĂ svoltaâ.
Lâarticolo 10 del Decreto Legge 34 del 2023 di fatto mira a far rientrare allâinterno delle aziende sanitarie o ospedaliere i servizi attualmente gestiti dal personale delle cooperative. Con decreto del Ministro della salute, sentita lâANAC, verranno elaborate le linee guida recanti le specifiche tecniche, i prezzi di riferimento e gli standard di qualitĂ dei servizi medici ed infermieristici oggetto degli affidamenti. La stazione appaltante motiva espressamente sulla osservanza delle condizioni e sulla durata dellâaffidamento. In questo senso si inserisce quindi lâemendamento.
“L’emendamento mira a garantire una forza lavoro nel territorio dell’estremo ponente in difficoltĂ nel reperimento del personale sanitario anche per la vicinanza con la Francia, paese che esercita una grande forza attrattiva in termini economici verso lo stesso personale – sottolineano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla SanitĂ Angelo Gratarola. – Con questo provvedimento si punta dunque ad offrire a queste aree disagiate strumenti, seppur temporanei, che consentano di contenere l’emorragia di personale e tutelare i servizi nell’Asl stessa con una maggiore elasticitĂ in termini di incentivi e nella proroga di contatti in essere ancorchĂ© esternalizzati”.
Con lâintegrazione di Regione Liguria si identifica dunque la âzona disagiataâ con la quale si intendono le sedi particolarmente svantaggiate, per ragioni orografiche e demografiche, nelle quali, alle normali condizioni contrattuali, risulta difficile trovare professionisti disposti a ricoprire incarichi. Tale identificazione puĂČ essere attuata mediante la valutazione di indicatori specifici quali: condizioni geomorfologiche del territorio (ampiezza della superficie, orografia, insularitĂ ); viabilitĂ critica; inadeguatezza della rete di trasporto pubblico rispetto ai centri hub; distanza chilometrica eccessiva tra comuni dell’ambito e le sedi di cure primarie e i presidi ospedalieri; dispersione degli insediamenti abitativi(oltre il 20% degli abitanti residenti in frazioni o case sparse); densitĂ della popolazione; persistenza di carenze di personale rispetto al fabbisogno determinato come sopra, a seguito di pubblicazione di almeno due bandi di concorso andati deserti o con esito non sufficiente alla copertura del fabbisogno, elevato costo della vita in base ai rapporti ISTAT, e dellâUnione Nazionale Consumatori. Tra i criteri delle aziende disagiate rientra anche la vicinanza a zone di confine extranazionale che manifestano maggiore attrattivitĂ per i lavoratori.
Limitatamente alle Aziende Sanitarie disagiate, Ăš prevista quindi la possibilitĂ di destinare alla contrattazione integrativa ulteriori risorse aggiuntive al fine di incentivare la permanenza del personale e di prevedere specifiche proroghe ai contratti in essere fino alla copertura stabile dei posti vacanti. Lâemendamento proposto Ăš ora al vaglio del Parlamento prima della sua definitiva approvazione.








