
“Bisogna trovare internamente gli stimoli, delle motivazioni che ti portino ad andare avanti, a continuare, a combattere, a resistere. Non speriamo in molto, ma in quel tanto che basta per poter ripartire, ma ripartire definitivamente”. Ă probabilmente questa la frase piĂč significativa pronunciata da Maurizio Marcato, titolare della palestra di Imperia Fitness Joy, per esprimere ciĂČ che sta attraversando la sua categoria.
La seconda chiusura totale delle strutture sportive, voluta dal Governo per tentare di frenare la rapida ascesa dei contagiati covid, Ăš un duro colpo per il mondo delle palestre che, dopo il lockdown primaverile e unâestate generalmente segnata da minor clientela, stavano ritrovando, in questo periodo, il proprio ritmo.
“Da un lato ce lo aspettavamo â esordisce Marcato. Si pensava perĂČ che, con le ulteriori linee guida date dal penultimo dpcm, si potesse proseguire a lavorare in sicurezza. CosĂŹ non Ăš stato. Da un giorno allâaltro ci siamo trovati a dover chiudere. Questo per noi Ăš stato davvero un colpo basso”.
Colpo basso visti anche i tanti lavori fatti per adeguarsi ai protocolli sanitari. Dal distanziamento dei macchinari agli spogliatoi passando per lâigienizzazione continua: “Diciamo che tutto quello che serviva e serve per dare sicurezza a chi viene ad allenarsi Ăš stato fatto. Il problema piĂč grosso rimane comunque quello di un certo âterrorismoâ nei confronti dellâutente. Percepivamo giĂ da qualche tempo paura in una parte della clientela, vivevamo giĂ un momento difficoltoso”.
Forte il problema economico: “Questâanno Ăš da dimenticare â dichiara. Siamo riusciti ad accusare il colpo la prima volta, adesso vediamo come andrĂ perchĂ© si pensa che non durerĂ solo un mese la chiusura. Poi avremo le feste di Natale con un calo normale del lavoro. Avrei voluto incrementare i collaboratori, ma non ci Ăš stato consentito. Ho dovuto utilizzare la cassa integrazione per i dipendenti a busta paga. Mai come questâanno tanti sono venuti per offrirsi di collaborare, ma purtroppo il momento non ci ha dato possibilitĂ ”.Â