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Ha destato molta curiosità nelle scorse ore il bizzarro caso che in India, e per la precisione nei dintorni di Delhi, ha visto l’arresto di Harshvardhan Jain, un uomo di 47 anni.

Jain aveva aperto, in una sfarzosa proprietà, una vera e propria ambasciata in cui, presentandosi come diplomatico, prometteva in cambio di denaro a numerosi cittadini indiani la possibilità di emigrare e lavorare nelle nazioni sotto la sua giurisdizione.

Le nazioni del quale l’uomo diceva di essere ambasciatore erano però 3 microstati formalmente non riconosciuti, con l’aggiunta di uno, addirittura, completamente inventato.

Uno dei 3 stati in questione era, come ormai avrete capito, proprio il Principato di Seborga, micronazione formalmente non riconosciuta presente in Provincia di Imperia, posta sopra Ospedaletti e raggiungibile passando per Bordighera.

Seborga peraltro ha, come elencato nel sito ufficiale del Principato, effettivamente dei rappresentanti, fra gli altri, anche nel paese asiatico, ma nessuno di questi era identificato con la posizione geografica o con il nome del truffatore.

Nella finta ambasciata, nella quale è stato trovato dalla polizia indiana denaro in varie valute estere e rupie per circa 40mila euro, erano presenti, allo scopo di rendere più credibile il raggiro, le bandiere dei 4 paesi e numerose foto modificate che vedevano Jain posare in compagnia di vari capi di stato e primi ministri, fra i quali, oltre al capo di governo indiano Narendra Modi, supponiamo potesse esserci anche la stessa principessa eletta Nina Menegatto.

Addirittura erano presenti, nel cortile dell’edificio, 4 fittizie auto di rappresentanza con tanto di targa finta e bandierina, una per ognuno dei paesi coinvolti.

Inutile dire che Seborga, come le altre micronazioni non riconosciute figuranti ne raggiro (Westartica, nel Polo Sud e il regno di Landonia, monarchia repubblicana in Svezia) erano minimamente a conoscenza del fatto.

Jain aveva peraltro(come si è poi scoperto) una fitta rete di società fittizie in numerosi paesi stranieri.