Enrico Ioculano

“Per nove anni abbiamo denunciato il fallimento delle politiche sanitarie del centrodestra e il simbolo di questo fallimento, Alisa. Il centrodestra però non ha nemmeno avuto il coraggio di porre una riforma definitiva chiudendo definitivamente l’ente, si è limitato a trasformare il carrozzone in Liguria Salute con un’operazione di maquillage: una scelta a metà, mal concepita e priva del coraggio politico necessario per affrontare alla radice le criticità di sistema. Per anni abbiamo espresso forti perplessità, criticando l’accentramento eccessivo di funzioni, l’opacità gestionale e il rischio di un’eccessiva burocratizzazione, oltre alla deresponsabilizzazione degli apici politici, dovuta alla sua stessa deficitaria natura e conformazione. Alisa non è stato un ente super partes né a livello amministrativo, dal momento che ha svolto una funzione per ampi tratti politica, né a livello di gestione delle Asl, con risorse ripartite in maniera iniqua e non funzionale alla garanzia degli stessi livelli di assistenza in tutto il territorio. Per la sua particolare configurazione demografica e sanitaria, la Liguria deve diventare un laboratorio di sperimentazione nazionale, un luogo in cui si anticipano modelli, si testano soluzioni, si valutano risultati. Serve una riforma vera, una governance sanitaria che sia finalmente responsabile, trasparente e misurabile. In cui sia chiaro chi decide, su quali basi, con quali strumenti e con quali responsabilità. In cui si esca dalla logica autoreferenziale, dove tutto si muove per inerzia, e si avvii un processo coraggioso di ridefinizione del sistema a partire dai bisogni reali e dalle risorse disponibili, non dalle rendite di posizione o dal consenso a breve termine. La giunta Bucci ha scelto la scorciatoia più facile: ritoccare Alisa, crearne un surrogato, senza avere il coraggio di mettere mano al sistema nel suo insieme. Hanno cambiato la forma, ma non la sostanza: hanno creato un nuovo contenitore, evitato di affrontare i nodi strutturali: la distribuzione delle responsabilità, il ruolo delle ASL, la vera programmazione dei servizi. Era questo il momento per cambiare davvero. Ma il centrodestra ha preferito accontentarsi ed evitare lo scontro con lo status quo. Se questa è la misura della loro ambizione, allora è anche la misura del loro coraggio, del loro cambiamento, del loro governo. E purtroppo, saranno ancora i liguri a pagarne il prezzo, in termini di disservizi, disuguaglianze, e sfiducia”, così il consigliere regionale del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Sanità Enrico Ioculano sulla riforma che ha trasformato Alisa in Liguria Salute.