Il 28 maggio, alle ore 10:30, a Genova presso Castello D’Albertis, sede del Museo delle Culture del Mondo, il Comandante del locale Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha consegnato 2 reperti all’Ambasciatore della Repubblica Peruviana in visita presso il capoluogo ligure. La breve ma sentita cerimonia si è svolta alla presenza del Console peruviano e delle più alte cariche religiose e istituzionali del territorio.

Nell’ottobre del 2023 i due particolari manufatti tessili sono stati posti all’attenzione dei militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Genova da una signora che li teneva in casa da diverso tempo, a seguito di un viaggio in Sud America nel quale ne era venuta in possesso.

L’approfondimento investigativo da parte dei Carabinieri TPC, supportati nell’individuazione dei beni da esperti del settore, in particolare delle culture precolombiane, ha determinato la qualificazione dei manufatti quali parti di un autentico corredo funerario di civiltà precolombiana, costituito da:

  • una bordatura di manto funerario, con 26 faccine bifacciali, riconducibili al culto delle teste trofeo, appartenente alla Cultura Nasca, sviluppatasi sulla costa meridionale del Perù (200 a. C. – 600 a. C.);
  • una borsetta maschile per le foglie di coca, appartenente alla cultura Chiribaya, sviluppatasi sulla costa meridionale del Perù nel periodo Intermedio Tardo (1000 d.C. – 1470 d.C.);

I contatti avviati con le Autorità diplomatiche peruviane hanno successivamente determinato la richiesta di restituzione dei due beni da parte della Direzione Generale per la Difesa del Patrimonio Culturale del Ministero della Cultura peruviano, che li ha riconosciuti come parte integrante del patrimonio culturale della loro nazione.

Pertanto l’Autorità giudiziaria della Procura di La Spezia, all’esito delle indagini, emetteva un provvedimento autorizzativo alla restituzione dei beni culturali in favore del Paese richiedente, considerata anche la disponibilità espressa dal detentore rivelatosi in buona fede.

Il quotidiano impegno dei Carabinieri del TPC ha consentito, anche in questo caso, di restituire al territorio d’origine beni sottratti illecitamente, affinché le comunità di provenienza possano riappropriarsi della propria identità culturale e storica. Questa riconsegna testimonia l’importanza dei rapporti internazionali consolidatisi nel tempo tra il Comando TPC e le Autorità diplomatiche estere, nonché i rispettivi Ministeri della Cultura, la cui sinergica collaborazione ha permesso di raggiungere l’eccellente risultato odierno.