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Si è tenuta questo pomeriggio al Casinò di Sanremo la presentazione del libro “La vera notte di Riofreddo: La vera storia dell’operazione Soffiantini“, scritto da Claudio Clemente, già comandante dei Nocs della Polizia di Stato, nell’ambito del ciclo “La cultura della legalità”.

Sulla scelta del titolo, l’autore ha spiegato: “La vera storia, perché è stata una storia molto controversa, perché la verità non si è saputa per troppi anni ed è stata messa in dubbio da una sentenza del 2005 della IV sezione della Corte d’Assise di Roma, che ha stravolto una precedente sentenza, passata in giudicato nel 2000”.

“Io volevo ristabilire la verità di questo sequestro e ricordare la figura di Samuele Donatoni, che è morto in servizio. Io lo chiamo il libro della memoria, del riscatto, perché dovevo riscattare la memoria di Samuele”, spiega.

Il 9 febbraio 1997 l’imprenditore bresciano Giuseppe Soffiantini veniva liberato dopo 237 giorni di prigionia. In questa vicenda si inserisce il drammatico blitz dei Nocs, costato la vita all’ispettore Donatoni ma che permise comunque di indebolire la banda con la cattura di quattro importanti esponenti.

A ricostruire la vicenda è lo stesso Clemente, che all’epoca era comandante del reparto e ha seguito personalmente tutte le operazioni legate al sequestro. La narrazione del libro segue il ritmo serrato di un diario, scandito dalle date considerate dall’autore “della memoria”, dal momento del rapimento fino alla cattura dei criminali.

“Attraverso la mia testimonianza”, commenta Clemente, “rivendico una verità storica, lontana da ricostruzioni filmiche e congetturali, una verità per lungo tempo offuscata da tormentate vicende giudiziarie”.

Non manca il ricordo dei compagni di squadra: “Gli anni in cui ho comandato il reparto fino al 2003 erano composti da uomini eccezionali, non solo preparati fisicamente ma anche mentalmente. Erano capaci di valutare e decidere in un attimo qual è la cosa che fa la differenza in un’operazione, oltre alla preparazione tecnica e fisica”.

“Noi eravamo il reparto conosciuto come unità antiterrorismo e unità speciali intervento speciale, ma i componenti del nucleo non dovevano dire a nessuno che facevano parte di questo gruppo, per mantenere la riservatezza”, conclude Clemente.

Claudio Clemente, dirigente superiore della Polizia di Stato, è stato comandante dei Nocs dal 1995 al 2003 e ha condotto numerose operazioni ad alto rischio per la liberazione di ostaggi e la cattura di pericolosi latitanti, ottenendo encomi e riconoscimenti anche da organismi internazionali come Cia, Fbi e Secret Service.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa a Claudio Clemente.