L’incendio divampato ieri pomeriggio a Ventimiglia nell’accampamento abusivo di migranti lungo il greto del Roja continua a far discutere. Dopo il sindaco Flavio Di Muro, sulla vicenda sono intervenuti Tiziana Panetta, segretaria politica di FC-VnC, e il consigliere comunale Nico Martinetto, che puntano il dito contro l’amministrazione cittadina.
“L’ennesimo episodio”, ha esordito Panetta, “ha fatto infuriare il sindaco che, ancora una volta, ha lanciato l’ennesimo proclama: tolleranza zero, sgombero immediato, contatti con il nuovo Prefetto. In realtà è pacifico che il Prefetto e le Forze dell’Ordine, nonostante le difficoltà, continuano a presidiare il territorio con serietà e impegno”.
Secondo la segretaria, il problema è a monte: “Il sindaco e l’amministrazione devono avere una visione politica precisa, non inutili e dispendiosi interventi per tamponare, e passare ai fatti. Per i proclami e le promesse è andata bene in campagna elettorale, infatti il sindaco è stato eletto e governa, ma non è più sufficiente. Non si può continuare a blindare tutto con chiusure e inferriate; non si possono spendere somme per sgomberi di accampamenti che, puntualmente, ritroviamo pochi metri più avanti”.
Panetta denuncia un quadro preoccupante: “L’insicurezza, ormai non più solo il senso di insicurezza, è evidente, è un dato di fatto. Nell’ultimo periodo abbiamo assistito inerti non solo a degrado e violenza, ma a veri e propri episodi criminali: aggressioni, furti, violenze, incendi, campeggi improvvisati, violenze sessuali in pieno centro, spaccio nei giardini pubblici, rapine a mano armata. Purtroppo l’elenco è lungo e il risultato è che la città è sempre più insicura ed abbandonata a se stessa”.
Duro l’affondo nei confronti del primo cittadino: “Ciò che fa infuriare è proprio il sindaco che si infuria e che, ancora una volta, si limita a dire tolleranza zero. Ma cosa significa? In oltre due anni e mezzo di amministrazione, il motto ‘torna sicura Ventimiglia’ è rimasto solo nel programma elettorale, perché Ventimiglia è, purtroppo, ancora più insicura ed ancora meno vivibile. Il sindaco sicuramente avrà già preso atto del proprio fallimento, ma è difficile da ammettere. La città merita di essere vissuta, difesa e rispettata, i cittadini meritano di più”.
Sulla stessa linea anche il consigliere comunale Nico Martinetto: “In queste settimane la città ha dovuto confrontarsi con una sequenza di episodi che hanno messo a dura prova la pazienza e intaccato ulteriormente il senso di sicurezza dei cittadini. Possiamo affermare che il catalogo dei reati è completo. Proponiamo al sindaco di lanciare un nuovo motto: ‘Ventimiglia, una città sempre più (in)sicura’”.
Martinetto ha criticato l’approccio dell’amministrazione: “Non è possibile pensare di blindare tutto, inferiate su ogni apertura, negozi, giardini, lungomare, fiume. Sicuramente il pensiero che porta a queste scelte deve essere: se non si riesce a proteggere la città, la si chiude. L’unico lampo di lucidità dopo mesi di annunci è arrivato con la dichiarazione del sindaco di rivolgersi al Prefetto, come se il Prefetto non fosse già ben informato su quanto accada giornalmente a Ventimiglia”.
Il consigliere ha poi sottolineato il ruolo delle forze dell’ordine: “Il lavoro quotidiano delle forze dell’ordine, nonostante le mille difficoltà, è quello di presidiare il territorio con serietà e impegno, intervenendo prontamente quando richiesto. Il problema è che non possono essere ovunque: se non si aumentano numericamente gli operatori, il numero dei reati non può scendere”.
Un passaggio è stato riservato anche ai fatti accaduti ieri sera: “La riprova è la cronaca di ieri: una città che vanta 600 telecamere per la sicurezza dei residenti e tutte le forze di polizia costrette a una caccia all’uomo perché, dopo la rapina, il responsabile si è allontanato indisturbato facendo perdere le proprie tracce”.
“La visione attuale è fatta di interventi tampone. Quella stessa politica, che in campagna elettorale prometteva ruspe, ordine e sicurezza, ha dimenticato quanto promesso ai cittadini. Le uniche ruspe che la città ha visto sono quelle che hanno lavorato due giorni per aprire la barra fociva del Roja, che puntualmente è tornata com’era prima. L’ordine e la sicurezza anche loro risultano non pervenuti. In tutto questo si è perso di vista chi ci ha messo lì a rappresentarli: i cittadini. Quegli stessi cittadini che non chiedono miracoli, chiedono solo che lo Stato dimostri di esserci, che l’amministrazione ascolti le loro richieste e che chi ha promesso sia coerente e mantenga gli impegni presi. ‘Più Sicurezza’ non è solo uno slogan, ma azioni e scelte coraggiose”, conclude il consigliere.