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Questa mattina, nel piazzale della stazione ferroviaria di Imperia, si è svolta la cerimonia di scoprimento delle targhe viarie in onore di Ermenegildo Zamprogno, benemerito capostazione insignito della Medaglia d’argento al Valor Civile, e delle Vittime Civili di Guerra, in memoria del sacrificio di vite innocenti durante i conflitti del Novecento e in tutte le guerre che, ancora oggi, insanguinano il mondo.

All’evento erano presenti il sindaco Claudio Scajola e l’assessore Ester D’Agostino, il presidente della Commissione Toponomastica Luigi Sappa, rappresentanti delle autorità civili e militari e delle associazioni combattentistiche e d’arma.

Le parole di Claudio Scajola

Non si vive il presente e non si intravede il futuro se non c’è il ricordo delle persone che hanno reso onore alla nostra città. Durante un pesante bombardamento anglo-americano che colpì la zona industriale — dove si trovava anche uno stabilimento Carli e un treno armato carico di munizioni — Zamprogno, anziché rifugiarsi, riuscì a mettere in salvo molte persone all’interno della galleria, evitando una strage. Pagò quel gesto con la vita, ma salvò la comunità”, ha esordito ai nostri microfoni il sindaco di Imperia, Claudio Scajola.

Ermenegildo Zamprogno

In passato, a Zamprogno era stato intitolato il sottopasso della stazione di Oneglia, poi demolito con la rigenerazione urbana. Oggi, quel riconoscimento rivive con la nuova intitolazione del Largo antistante la stazione unica di Imperia. “Con la nuova rigenerazione urbana della città, con i grandi cambiamenti che stanno avvenendo, il sottopasso non c’è più e giustamente si è pensato di intitolargli il Largo davanti alla stazione unica oggi di Imperia”, ha proseguito.

Vittime civili di guerra

A pochi metri di distanza, anche un altro spazio urbano è stato dedicato alla memoria delle vittime civili di guerra. “Solo nella nostra città se ne contano quasi un centinaio. Per questo, insieme alla Commissione Toponomastica, abbiamo voluto intitolare queste due aree a chi ha sacrificato la propria vita per cause più grandi, affinché il loro ricordo resti vivo nella coscienza collettiva”, ha concluso.

Nel video-servizio a inizio articolo le parole di Scajola.