
“Un rientro a scuola dello stesso stampo di quello che abbiamo vissuto a settembre, ovvero privo di sicurezze”. A dirlo Ăš Yannick Renzetti, rappresentante del Polo tecnologico imperiese, che oggi, insieme ai compagni degli altri istituti cittadini ha organizzato un presidio di protesta in piazza Roma.
“Noi chiediamo maggiore sicurezza â ha detto. Chiediamo che la scuola venga rimessa al centro del dibattito pubblico. Sicurezza nei trasporti, nelle aule, negli orari e che venga garantito il diritto allo studio. Tanti studenti oggi escono alle 15.30 da scuola senza una pausa pranzo adeguata. Non Ăš questa la soluzione per risolvere il problema dei contagi da covid-19 nelle scuole. Studenti, ma anche docenti e dipendenti sono stati lasciati soli a fronteggiare un rientro senza alcun tipo di strumento adeguato per farlo”.
Renzetti ha poi proseguito spiegando: “Secondo me, allo stato attuale delle cose, Ăš estremamente prematuro fare un rientro a scuola. Ă fondamentale, la dad Ăš insostenibile, ma si puĂČ fare solo se ci sono gli strumenti adeguati. Si puĂČ fare se vengono concesse aule piĂč grandi o rivisitate, se si aprono palestre e laboratori”.
Spazio poi alla dad, didattica a distanza, sempre piĂč pesante per gli studenti: “Secondo me Ăš ormai scaduta â dice il rappresentante. Dopo un anno sono chiari i gravi problemi che comporta. Per esempio non tutti gli studenti hanno ancora accesso agli strumenti fondamentali per seguire le lezioni. Ă impensabile fare sette, otto ore davanti a un telefonino, servirebbero pc e tablet ai quali molti studenti non hanno ancora accesso. Andrebbe poi modulato, per la dad, un nuovo tipo di programma scolastico. Una scuola che sia maggiormente inclusiva. Ă importante ribadire un concetto: noi non siamo in conflitto con la scuola, la scuola siamo noi e la scuola deve ripartire dagli studenti”.
Da segnalare che, per ragioni legate alle restrizioni dovute al covid-19, molti studenti non sono oggi scesi in piazza, ma si sono limitati a scioperare facendosi simbolicamente rappresentare, come detto, da Renzetti e compagni.