Seduta corposa quella del consiglio provinciale di Imperia, che ha visto al centro dei lavori la questione del Tunnel di Tenda e la comunicazione della data delle prossime elezioni provinciali.
Il presidente Claudio Scajola ha infatti annunciato che si voterà il 18 dicembre per il rinnovo del consiglio provinciale e della presidenza.
Ampio spazio è stato poi dedicato all’ordine del giorno relativo al Tunnel del Tenda, riaperto lo scorso 27 giugno con senso unico alternato e ancora in attesa del completamento della seconda canna. Il documento approvato dall’aula impegna la Provincia a richiedere formalmente ad Anas e al Ministero delle Infrastrutture la definizione del cronoprogramma dei lavori e a sollecitare la parte francese a formalizzare la propria quota di cofinanziamento.
Nel corso del dibattito è stato sottolineato dal presidente della Provincia il ruolo strategico del collegamento per i rapporti transfrontalieri, ricordando come nei primi tre giorni dalla riapertura siano transitati oltre 10.000 veicoli. Al tempo stesso, è stata rimarcata l’importanza della ferrovia Cuneo–Ventimiglia–Nizza, per la quale si chiede un potenziamento del servizio.
“I Comuni francesi”, dice Scajola, “si sono mostrati perplessi riguardo a un problema dell’areazione del tunnel e non vogliono veicoli superiori alle 7 tonnellate. Abbiamo concordato che anche l’Italia si impegna a rendere accessibile solo mezzi non superiori alle 7 tonnellate e i francesi si impegnino a venirci incontro dopo il soddisfacimento dei loro requisiti di sicurezza sull’areazione, che ritengo condivisibili. Si sta predisponendo uno studio, che sarà sottoposto prima all’Italia e poi alla Francia per permettere il loro assenso all’eliminazione del semaforo”.
Quanto riguarda il vecchio traforo, se si raggiungesse la possibilità che la canna esistente possa essere sufficiente per i due passaggi, gli interventi sarebbero di minore entità e si potrebbero dirottare naturalmente molti dei fondi destinati ad altre situazioni, anche con un po’, diciamo, di partigianeria. In questo punto vi è un riferimento, neanche troppo velato, all’Armo-Cantarana, sottintende Scajola.
Oltre a questi temi, il consiglio ha approvato alcune pratiche di carattere finanziario e amministrativo, tra cui la variazione al bilancio di previsione 2025/2027, l’adozione del DUP 2026/2028, l’aggiornamento del programma triennale degli acquisti di beni e servizi e l’adesione della Provincia alla Fondazione Gazzetta Amministrativa.
Il testo completo del documento
Il Consiglio provinciale,
Premesso che:
- il 27 giugno 2025 è stato riaperto al traffico il Tunnel del Tenda dopo anni di lavori e interruzioni;
- questa riapertura, pur significativa, avviene in modalità provvisoria: senso unico alternato regolato da fasce orarie, in attesa del completamento della canna storica, che risulta ancora inadeguata alle normative UE in materia di sicurezza e flussi di traffico;
- la canna storica deve essere sottoposta ad ammodernamento strutturale e impiantistico, il cui costo è stimato in 132 milioni di euro (su un totale di oltre 330 milioni per l’intero progetto);
- la linea ferroviaria Cuneo–Ventimiglia–Nizza, da parte italiana, ha ricevuto la ratifica relativa al rinnovo della convenzione tra gli stati di Italia e Francia per la sua gestione.
Tuttavia, ad oggi:
- l’Italia ha stanziato circa 35 milioni; ne mancano almeno 42;
- la Francia non ha ancora formalizzato la propria quota (55,5 milioni), in attesa di una revisione tecnica congiunta dei costi;
- la gara d’appalto non è ancora stata pubblicata;
- il cronoprogramma esecutivo non è stato ufficialmente condiviso.
Considerato che:
- il Tunnel del Tenda non è solo un’opera viaria, ma un asse strategico di sviluppo economico, turistico, sociale e culturale per un’intera area alpina che collega Piemonte, Liguria, Valle Roya e Francia;
- in soli tre giorni dalla riapertura sono transitati oltre 10.000 veicoli, confermando l’urgenza di una soluzione definitiva e moderna;
- le comunità locali continuano a subire disagi e danni economici per l’assenza di un’infrastruttura pienamente funzionante, e rischiano di perdere relazioni e flussi storici, come dimostrato dal calo dei visitatori transfrontalieri nei mercati locali (es. piazza Galimberti a Cuneo);
- la linea ferroviaria ha dato un forte apporto durante la chiusura del tunnel;
- la riapertura del tunnel ha rappresentato un segno di speranza, ma ora servono certezze politiche, amministrative e finanziarie per completare l’opera.
Rilevato che:
- la seconda canna non è un’opzione accessoria, bensì una componente strutturale già prevista, approvata e finanziata in parte, ma ancora sospesa;
- è essenziale, condivisa, per evitare nuovi ritardi e onorare gli impegni presi verso cittadini e territori;
- la politica, di governo e opposizione a tutti i livelli, è chiamata oggi a una responsabilità fondamentale;
- è fondamentale il mantenimento della linea ferroviaria attraverso il suo potenziamento strutturale, aumentando il numero di corse giornaliere fino a otto e l’impiego di mezzi più adeguati ed efficienti sia per il numero dei passeggeri sia per il trasporto delle biciclette, soprattutto durante la stagione estiva.
Impegna il presidente e i consiglieri provinciali a:
- richiedere formalmente al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e ad ANAS:
- la pubblicazione del cronoprogramma aggiornato del nuovo alesaggio della canna storica;
- la definizione chiara della copertura finanziaria italiana residua, con impegni verificabili nel Contratto di Programma ANAS;
- sollecitare, anche tramite i canali interregionali e transfrontalieri, il Governo francese e la Région Sud affinché:
- formalizzino la quota di cofinanziamento prevista;
- contribuiscano a una pianificazione binazionale certa e condivisa anche per quanto riguarda la linea ferroviaria;
- riconoscere il ruolo fondamentale svolto dal Comitato di monitoraggio, a cui hanno partecipato congiuntamente la Provincia di Cuneo, i Comuni della Valle Vermenagna, il Comune di Cuneo e quello di Borgo San Dalmazzo, che ha saputo rappresentare con efficacia le esigenze del territorio e ha contribuito in modo sostanziale a rendere concreti i progressi raggiunti, ritenendo che la prosecuzione del lavoro di questo comitato sia essenziale per garantire non solo il controllo sull’avanzamento dei lavori, ma anche la conformità alle aspettative delle comunità, dei cittadini e delle imprese coinvolte, rafforzandone il profilo istituzionale ed elevandone la capacità di interlocuzione presso le sedi competenti.