bellotti - verda

“Da anni seguiamo con attenzione il destino delle aree strategiche di Imperia, tra cui l’ampia area dell’ex stazione di Oneglia che, per la posizione centrale e l’importanza funzionale, riveste un ruolo chiave nel plasmare il futuro e la prospettiva di Oneglia”, esordiscono Deborah Bellotti ed Edoardo Verda, consiglieri comunali PD.

“Oggi la situazione assume contorni concreti: Unicredit è diventata proprietaria dell’ex stazione e del mangimificio di via Berio, mentre Esselunga sembra ormai sempre più parte integrante del progetto”, proseguono. “Contemporaneamente, nell’area ex Ferriere i lavori per un nuovo supermercato Mercatò, con grandi volumetrie, sono già avviati”.

Infatti, la Zirconia Srl, società controllata da Unicredit, ha acquistato l’ex mangimificio Moreno-Carrettieri-Gandolfo di via Berio, chiuso dagli anni ’70. L’atto, firmato a giugno 2025, segue quello dell’ex stazione di Oneglia comprata da Rfi nel 2024 per 15 milioni. Con queste operazioni Zirconia è ora proprietaria dell’intera area, destinata a un progetto che vedrà la realizzazione di un supermercato Esselunga, residenze, strutture turistiche e aree verdi. Intanto è partita la bonifica dei terreni, primo passo verso la riqualificazione.

“Questa proliferazione di grandi strutture commerciali rischia di trasformare la città in un vero e proprio ‘supermercatificio’, seguendo un modello urbanistico ed economico ormai superato, nato in un’epoca in cui lo sviluppo era misurato solo in metri quadrati e volumi edilizi, senza considerare la qualità della vita e l’equilibrio ambientale”, affermano i consiglieri d’opposizione. “Un modello che scompone la città in grandi monofunzioni a puro scopo di consumo, contribuendo alla dissoluzione dello spazio collettivo, danneggiando il tessuto commerciale e impoverendo l’economia locale. Le conseguenze sono evidenti: oltre all’ulteriore consumo di suolo, ci sarà una riduzione degli spazi verdi e la desertificazione dei centri urbani, con impatti significativi sul commercio locale. I negozi di prossimità, che costituiscono il tessuto sociale ed economico della città, rischiano di essere schiacciati dai grandi poli commerciali, con conseguenze pesanti sull’identità urbana e sulla vita quotidiana dei quartieri”.

“Accanto a questo, si perde anche un’altra grande occasione: quella di restituire queste aree dismesse alla comunità attraverso spazi sociali, culturali e ricreativi aperti a tutti. L’ex stazione avrebbe potuto diventare un luogo di incontro, di partecipazione, per attività sociali, culturali e di servizio alla comunità; invece rischia di trasformarsi in un ulteriore punto vendita. La città non può limitarsi a supermercati e parcheggi. Serve una visione alternativa, che metta al centro i negozi locali, il verde urbano e gli spazi sociali, valorizzando i servizi diffusi. Solo così potremo costruire un’Imperia moderna, sostenibile e a misura di comunità, dove lo sviluppo economico non si misura solo in cubature, ma nella qualità della vita dei cittadini”, concludono Bellotti e Verda.