“Il vecchietto dove lo metto 2“. Non Ăš il sequel di un film o della canzone spiritosa scritta da Domenico Modugno nel 1977, 43 anni fa, ma la triste puntata vissuta ieri da molti ospiti, famigliari, dipendenti, sindacalisti, operatori, pubblici amministratori, giornalisti a Casa Serena, la panoramica residenza protetta per anziani a Poggio di Sanremo, che rischia invece di trasformarsi in “Casa dell’ansia e del tormento”.
Doveva essere “il giorno del tutto risolto”, del sorriso, soprattutto per i circa 90 attuali inquilini della struttura (in grado di ospitarne quasi il doppio) genitori, nonni, parenti con i capelli color argento. Invece il tanto atteso passaggio di consegne dalla gestione pubblica del Comune alla piemontese societĂ privata My Home, dopo 2 aste andate deserte e 2 anni di castelli in aria, incontri, problemi, riunioni, speranze, promesse, conti mai fatti con l’oste, tutti, o quasi, si sono trovati di fronte ad una realtĂ ben diversa da quella sperata.
A cominciare proprio dai vecchietti che hanno rischiato di saltare la colazione, servita in grave ritardo quando ormai in molti avevano perso la speranza. A dire il vero Cgil, Cisl e Uil avevano lanciato da tempo l’allarme, a Palazzo Bellevue anche l’opposizione di centro destra, qualche rumors clandestino, bisbigliato nei corridoi, mai a viso aperto, pervenute pure dalla maggioranza di centro sinistra nei confronti del sindaco Biancheri, dell’assessore al Bilancio, Rossano, dell’assessore ai Servizi sociali e vicesindaco Costanza Pireri.
Risultato? Anche se i sindacati hanno prontamente chiesto un intervento deciso e necessario del prefetto di Imperia, sin ora poco arrosto e tanto fumo. Significativi tre fatti registrati proprio stamane in una tumultuosa quanto inedita ed affollata Casa Serena.
La prima: l’ammissione del sindaco Biancheri, obtorto collo, che incalzato dalle numerose domande rivolte un po’ freneticamente da tutte le parti ha sintetizzato questa scarsamente eroica veritĂ : “Se non si chiudeva con la My Home rischiavamo di dover chiudere da un giorno all’altro Casa Serena”. Il generoso e sostanziosissimo Bilancio del Comune, che ammonta a ben 147 milioni di euro, infatti secondo chi governa a Palazzo Bellevue non potrebbe “permettersi” di trovare 2 milioni per dare il necessario ossigeno a Casa Serena e la dovuta e tranquillitĂ ed assistenza ai suoi vecchietti. Conti troppo in rosso!!!
La seconda: una dipendente di Casa Serena intervistata ieri anche da La Stampa ha dichiarato di avere, da un quarto di secolo, un contratto con il Comune di 5 ore al giorno per fare le pulizie a Casa Serena. Il nuovo gestore privato le ha offerto un contratto per lei capestro: 2 sole ore giornaliere, 10 ore la settimana. “Se accetto come facciamo a vivere – ha detto la sfortunata anche al sindaco – a casa con me ho pure una figlia e due nipoti. Solo grazie anche a qualche altra ora occasionale che trovo per fare sempre pulizie, oltre la sicurezza della Ras, riusciamo ad arrotondare e ad andare avanti. Da domani Ăš una tragedia”.
La terza: un’altra dipendente ha confermato che l’assistenza notturna agli anziani presto potrebbe cambiare parecchio in quanto le dipendenti Oss, il cui numero attuale verrebbe drasticamente diminuito per contenere i costi, dovrebbero fare anche un altro lavoro. Visto che di notte quasi tutti gli ospiti dormono come angioletti ci sarebbero quindi meno problemi e le Oss potrebbero fare anche le pulizie.
Gravissima poi la segnalazione dei sindacalisti Tiziano Tomatis ed Alessandro Petrini, (Funzione pubblica Cgil): “I dirigenti My Home hanno giĂ irregolarmente convinto, con incontri extra sindacali, che abbiamo denunciato al prefetto perchĂ© intervenga prima che i buoi siano scappati, un gruppo di dipendenti piĂč giovani che per non correre l’alea di perdere in tempi brevi il posto, ad iscriversi alla loro Cooperativa e di pagare per l’iscrizione 500 euro. Praticamente quasi un mese di stipendio a seconda di come verranno assunti. Ă osceno”.
Si sa, quando c’Ăš tensione, quando si rischia grosso, addirittura di perdere ingiustamente il lavoro, quando c’Ăš grande confusione e poca chiarezza si spegne anche la fiducia. La domanda legittima che tormenta tutti in questi maledetti momenti Ăš “come faccio ora a mantenere la famiglia, pagare l’affitto, a vivere, che futuro ci stanno costruendo” e tutto quel che segue. Soprattutto gli onesti si chiedono perchĂ© sta succedendo pure in una cittĂ come Sanremo. In questi tempi di Covid, di Kabul che stanno squassando il pianeta, inimmaginabili neppure ai migliori scrittori horror e di fantascienza a Sanremo c’Ăš chi risponde, in numero crescente “siamo amministrati da gente senza cuore”. Fanno anche nomi. La domanda che rivolgo io a tutti “hanno ragione”?