A poco meno di un chilometro dal centro abitato di Caravonica, piccolo paese della valle Impero, si innalza il santuario di Nostra Signora delle Vigne.
Una struttura in stile barocco, che ha le sue prime radici agli inizi del ‘600 e fu restaurata, per la prima volta, solamente un secolo piĂč tardi da Francesco Marvaldi di Candeasco e affrescata internamente da Francesco Carrega di Porto Maurizio.
Al suo fianco la Casa del pellegrino, ex voto del cavalier De Negri di Pieve di Teco miracolosamente guarito grazie allâintercessione della Madonna delle vigne nel 1653.
La tradizione popolare narra che dietro alla costruzione della chiesa vi sia una leggenda risalente al 1588 quando, quella che attualmente Ăš una strada asfaltata comunale, era ancora la famosa via del sale centro del commercio tra Liguria e Piemonte.
Giunti nel luogo in cui oggi sorge il santuario, un mulattiere e il proprio figlio interruppero bruscamente il cammino fermati appunto dal mulo che non volle piĂč muoversi. Questo finchĂ© il bimbo non confessĂČ al padre di aver rubato a Savigliano lâeffige della vergine, ancora oggi custodita a Caravonica. Statuetta che fu lasciata in questo luogo e protetta con delle pietre. Da lĂŹ gli abitanti del paese iniziarono a praticare il culto, edificando un primo pilone votivo al quale seguĂŹ poi una vera e propria cappella e successivamente il santuario.
La storia non ha verifiche certe, ma Ăš quella che i caravonichesi si tramandano da generazioni.
Al suo interno il santuario ha, come detto, la riproduzione della vergine originaria databile intorno al 1500 e posta oggi su un tronetto ligneo del 1700. Particolarmente apprezzabili gli affreschi e gli stucchi settecenteschi che contornano gli interni, cosĂŹ come i grandi dipinti, il coro, oggi riprodotto, con lâoriginale del 1645 purtroppo rubato, e sei grandi statue tra cui San Michele Arcangelo patrono di Caravonica.
La pace e la tranquillitĂ di questo posto sono unici, tra il verde scuro degli ulivi e il piĂč chiaro colore delle vigne. Da provare la passeggiata che dal paese porta qui e poi oltre fino al colle San Bartolomeo.







