biancheri - scajola

Durante l’estate si è parlato di un possibile gemellaggio storico, culturale ed economico Sanremo-Monte Carlo. Non è la prima volta. Si tratta di due realtĂ  che, sotto il profilo turistico-climatico-mondano, molto ambite dal Polo Nord al Polo Sud. Entrambe sedi di grandi eventi internazionali come il Gran Premio Automobilistico di Formula Uno, nel Principato di Monaco, o il Festival della canzone italiana, nella cittĂ  dei fiori, solo per citarne due. Non è un caso che addirittura Alfred Nobel per inventare, perfezionare la dinamite, abbia scelto una villa proprio a Sanremo per viverci serenamente sino all’ultimo respiro, davanti al mare stupendo della Riviera dei fiori.

Entrambe hanno però anche un problema: sono “povere” di spazio. Sanremo da quasi mezzo secolo ha il fiato grosso, ha costruito parecchio, i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Oggi in ballo c’è il progetto che riguarda la ristrutturazione del Porto Vecchio che, nel 2019 aveva ottenuto l’ok di “pubblico interesse” dall’allora sindaco Alberto Biancheri, industriale del fiore. Cinque anni dopo, nel 2024, “disco verde” dallo stesso Biancheri e dalla sua maggioranza. Chiacchiere, fiumi di parole, ma colpi di piccone nessuno. Anzi alla fine sentenze giudiziarie hanno mandato in fumo speranze e progetti di molti interessati al business. La giunta, con il nuovo sindaco Alessandro Mager, ha cominciato a fare chiarezza, ha deliberato e reso noto che, per quanto riguarda la pratica Vecchio Porto-Nuovo Porto è necessario fare passi indietro. In molti punti si torna al 2019. Certamente non una buona notizia per chi sino ad oggi ha investito in quel progetto cifre ingenti.

Nelle conclusioni del Rup, abbreviazione di Responsabile Unico del Procedimento, l’ingegnere Danilo Burastero, da 10 anni responsabile del settore Lavori pubblici e Pnrr di Palazzo Bellevue, assunto dal sindaco Biancheri, nella Conferenza dei servizi dopo aver ascoltato tutte le idee, le proposte, le obiezioni, problemi, progetti ed aspettative di tutte le realtĂ , enti, associazioni che vivono, operano, lavorano nel porto è stato deciso di fare retromarcia su molte iniziative prese anni prima. Cominciando dal primo progetto del tunnel di 5 metri per non creare intasamenti al traffico con uscita veicolare su via Nino Bixio. Cancellata l’ipotesi recente di un tunnel alto solo 3 metri e mezzo con un tracciato piĂą a monte. Ripescato anche l’utilizzo, esclusivamente al pubblico, di piazzale Vesco. Nessuna rivoluzione neppure per le associazioni sportive e dilettantistiche della pesca.

Il sindaco Mager (civico) ha le idee chiare. “Questo è un progetto importante – ha detto in sintesi – che ridisegnerĂ  una parte di cittĂ … che noi vogliamo portare avanti nel migliore dei modi nella sua fase attuativa”. Tutto ok? No, a Sanremo quando mai. Sarebbe ora che invece di lottare per dividersi incarichi, poltrone destra, sinistra, centro, politici o civici, miracolosamente provassero ad unirsi, pensare, agire a volto scoperto nell’interesse di tutti, della cittĂ , dei sanremesi, di chi ci è nato, ci abita, ci lavora e di chi ci viene. Un miracolo?

Da settimane si mormora poi di un braccio di ferro dell’ex sindaco Biancheri che sarebbe in guerra per rivoluzionare la giunta Mager. Nostalgico della poltrona di sindaco, c’è chi dice che si sarebbe addirittura alleato con il sindaco di Imperia, presidente della Provincia, pluri-ministro della Repubblica Claudio Scajola per scambiarsi favori, aiutini. Obiettivi? Scajola, rientrato dal portone d’ingresso in Forza Italia per diventare alle prossime elezioni senatore e, perchĂ© no, per l’ennesima volta ministro se vincerĂ  ancora il centro destra: Biancheri punterebbe a ridiventare sindaco di Sanremo o presidente della Provincia, meglio assessore di peso della Regione Liguria. Poi anche lui Roma. Sogni? Fate voi.

Molti dicono che la recente frattura e la prossima sostituzione in giunta di Giuseppe Sbezzo Malfei sarebbe la prima mossa. Al suo posto dovrebbe entrare Silvana Ormea, fedelissima del re del fiore. Si parla anche della possibilitĂ  che in consiglio comunale possa rientrare pure l’ex assessore al Turismo Giuseppe Faraldi, amico-nemico dell’attuale assessore al Turismo Alessandro Sindoni. Insomma grandi manovre subacquee.

Nel suo ultimo saluto prima che finisse il suo decennale di primo cittadino di Sanremo Biancheri aveva invitato al Casinò tutte le massime autoritĂ  della Provincia, dal Prefetto Valerio Massimo Romeo, al procuratore capo Alberto Lari, il presidentissimo Claudio Scajola, il vescovo della diocesi Ventimiglia-Sanremo Antonio Suetta, l’assessore Marco Scajola, i sindaci Mario Conio (Taggia), Giorgio Giuffra (Riva Ligure) e tantissimi altri primi cittadini del Ponente. Applausi, strette di mano. Biancheri ha ricordato di lasciare in ereditĂ  al futuro sindaco (Mager) un discreto tesoretto e lavori importanti finalmente iniziati del valore superiore ai 200 milioni di euro. Fece anche un elenco: scuole secondo lui messe al sicuro, il cantiere in Piazza Eroi per la costruzione di un parcheggio per 600 auto, nuovo look al Porto Vecchio, Palazzetto dello sport è tanto altro ancora. Troppo ottimismo, la realtĂ , purtroppo è ben diversa.

Sanremo, spiace dirlo, assomiglia piĂą ad un colabrodo che ad una farfalla. C’è da lavorare, sudare. I sanremesi, che vi abitano, non lo hanno urlato, ma dimostrato alle votazioni. Biancheri nella sua lista ha presentato personaggi come l’ex assessore al Turismo, Faraldi, l’ex assessore ai Servizi sociali signora Pireri, solo per fare due nomi, altri consiglieri ed assessori di prima fila. Doveva stravincere, invece ha fatto flop. Come minimo la sua lista si aspettava di raddoppiare il numero di rappresentanti che oggi ha a Palazzo Bellevue. Gli elettori, delusi e silenti, gli hanno girato le spalle. Non lo hanno votato. Troppa presunzione? 

Come sempre ha ragione il vecchio proverbio “Non contare i tuoi polli prima che si siano schiuse le uova”. Se risultasse vero l’accordo ravvicinato con Claudio Scajola ci sarebbe da pensare: “Non dire 4 se non ce l’hai nel sacco”.