Chi ha “tradito” Gagliano? Chi è il Giuda, Jago, Bruto del cattolicesimo, della lirica, dell’impero romano formato “marmoset pigmeo” dei giorni nostri? Un politico importante alla Marchese del Grillo di Alberto Sordi memoria “Io son io e tu non sei che un c….”, un collega assessore, un consigliere “amico” vero…, un avversario di sinistra? Da circa una settimana nella riviera dei fiori la caccia al “traditore”, come lo ha definito, lo ha fatto capire in un’intervista il diretto interessato Gagliano, non si parla d’altro. È il racconto, la chiacchera preferita, soprattutto nei bar più frequentati, tradizionali o “Inn” di Oneglia, cominciando dal centralissimo “Piccardo”.
Per gli amanti di ciclismo anche perchè in una mitica Milano-Sanremo, vinta con grande distacco dal Coppi internazionale, che se lo poteva permettere, il Piccardo ospitò il “campionissimo” della Bianchi perchè giunto ad Imperia prima di arrivare in via Roma a Sanremo e tagliare il traguardo aveva assoluta necessità di fermarsi, trovare in fretta un gabinetto per un bisognino. Analisi e supposizioni anche nei bar “Ariston”, “Garibaldi”, “Basilio”, al Caffè Nono, al Dante ed in altri. Idem a Porto Maurizio, alla nuova trattoria ed aperitivo “Pepe e Vino” aperta dove per decenni ha operato il notissimo “Bar Vittoria”, sede di Importanti Festival internazionale degli Scacchi, o il “Pepito”, lo stesso “Niki Bar”, in via Cascione, di proprietà e gestito proprio dall’attore principale di questa vicenda: Gagliano, il cognome, Antonio il nome. Nelle varie campagne elettorali sempre tra i più votati, affabile, sempre disponibile.
Ricordate l’iconico film giallo del 1955 “Caccia al ladro” del grande Alfred Hitchcock con Cary Grant e Grace Kelly, futura sposa di Ranieri e Principessa di Montecarlo? Una girandola di furti clamorosi in Costa Azzurra, spie, traditori. Una crescente atmosfera di sospetti, chiacchere, ipotesi, bugie e verità. Situazioni simili a quella bella pellicola sono esplose lunedì sera, dopo il consiglio comunale di Imperia, tra le mura dove si riunisce la maggioranza di centro destra, presieduta dal sindaco Claudio Scajola, per fare il punto della situazione e calendizzare il futuro della provincia. Al termine del consiglio comunale nella chat di maggioranza è comparsa questa scritta di Gagliano parlando, senza fare il nome, ma poi ammettendolo sui giornali, del consigliere di opposizione Luciano Zarbano, generale dei carabinieri in pensione, plurilaureato, sempre documentato nei suoi interventi, quindi scomodo: “Io indagherei sulla sua vita, se ha tutte le carte in regola ad esempio quale abuso ha fatto. Sapete nella vita il più pulito ha la lebbra, magari ha la casa, parte non condonata oppure il passo carraio non in regola. O qualcosa d’altro. Così semmai ci fosse qualcosa, potremmo avvertirlo, cosa ne pensate? Potremmo fargli fare una figura di m…” Considerazioni e testo esplosivi.
Gagliano, con la delega “Città sicura” era assessore alla polizia urbana, alla viabilità, video sorveglianza, meteo, si è scusato, quella sera aveva scritto la chat in fretta, non era sereno, assolutamente non voleva offendere Zarbano. “Ho scritto senza malizia” ha ripetuto più volte. Si sente tradito, gli hanno teso una trappola. Ma chi, perchè visto la sua forte e lunga data di inossidabile amicizia, oltre ad essere sempre stato lui tra i più votati nelle varie campagne elettorali con il sindaco Scajola? Non lo dice, ma si capisce che ha forti sospetti. Nel totoquiz degli imperiesi e liguri dell’estremo ponente ci sono diversi nomi, anche di un pesce grosso. Sussurrato, ma circola. C’è chi scommette che alle prossime elezioni il “tradito” Gagliano se l’amico Scajola si candiderà per tornare a Roma difficilmente lo troverà come sempre al suo fianco.
Già le ultime foto scattate insieme, lui e Claudio di mattina nel suo “Niki Bar” di via Cascione il viso, gli occhi, il sorriso di Gagliano rivelano che nel profondo qualcosa è mutato.
Noi, in attesa, abbiamo intervistato l’altra campana, il generale Zarbano. Prima delle elezioni il suo nome era tra i possibili candidati sindaco di Imperia scelti a Roma dal centrodestra. Poi a pochi mesi dalle urne, dalla capitale è stata avviata la retromarcia nonostante ad Imperia fosse stata già semi annunciata la candidatura ufficiale nel corso di una convention all’Hotel Rossini, con la partecipazione del senatore di FdI Gianni Berrino e dell’attuale assessore regionale al Turismo, Lombardi. Mistero? Meloni, il suo vertice, all’ultimo momento chissà perchè hanno cambiato idea. Forse telefonate da Milano?







