Sono ben 7.500 gli italiani che lavorano nel Principato di Monaco, di cui 4.600 i residenti in Italia. Prossimi alle 5.000 unità dunque i frontalieri nel senso più stretto del termine, i quali ogni giorno attraversano la frontiera francese per recarsi al lavoro.
“Le criticità che oggi si hanno per quel che riguarda il lavoro frontaliero sono principalmente legate al trasporto, in particolare ai treni francesi soggetti a enormi scioperi e la linea ferroviaria che anche dall’altra parte è in condizioni pessime“, esordisce ai nostri microfoni in sede di intervista Roberto Parodi, consigliere comunale di Ventimiglia con delega ai Frontalieri. “Guasti, scioperi e in più anche la questione migranti, anche se molto ridotta, sui binari, comportano il fermo dei treni e una difficoltà molto elevata per i lavoratori che non hanno una macchina o un mezzo alternativo per andare a lavorare”.
Per ovviare al problema sono diverse le soluzioni al vaglio, di cui alcune già prossime all’attuazione. Tra queste figura l’adeguamento della stazione di Ventimiglia: l’intervento in corso, promosso da Regione Liguria e dall’assessore Marco Scajola, permette ai treni italiani di raggiungere la Francia. Si tratta di 2 treni, principalmente a fini turistici ma a loro volta compatibili con gli orari dei frontalieri.
“L’altro problema è legato alla sanità: noi come F.A.I. nel 2011 abbiamo raggiunto un accordo con il Principato di Monaco e con il Governo Italiano che permette a oggi di fare visite specialistiche rimborsate, ma purtroppo non sono permesse altre prestazioni”, prosegue Roberto Parodi. “Il Principato di Monaco oggi versa 9 milioni di euro allo Stato Italiano per la copertura sanitaria, soldi che arrivano dai contributi che i frontalieri versano e che vengono rigirati verso lo Stato. Un piccolo portafoglio che si potrà sfruttare in virtù di nuove leggi o nuovi accordi sanitari, uno su tutti quello che ci è stato proposto non solo per i frontalieri ma per tutti i cittadini liguri e per la specie residenti nell’estremo ponente“.
Una soluzione, quest’ultima, in corso di discussione tra i due Governi che comporterebbe la possibilità di effettuare visite specialistiche, utilizzare gli ospedali e curarsi nel Principato di Monaco.
L’intervista completa a Roberto Parodi nel video-servizio a inizio articolo.