“La situazione è molto tranquilla, direi, perché in realtà non è ancora registrato proprio nulla. Vi è un tentativo di registrazione, come c’è il nostro: noi siamo titolari di due marchi, che sono il ‘Festival della Canzone Italiana’ e il ‘Festival di Sanremo’. Quello depositato della Musica Italiana nasce dopo la delibera di giunta riguardante la manifestazione di interesse. Quindi è un marchio assai confondibile col nostro, ma i rapporti sono ottimi (con Russolillo, ndr). C’è la volontà, nel caso estremo di registrazione del marchio a Russolillo, di cederlo a titolo gratuito”.
Così esordisce l’assessore al Turismo del Comune di Sanremo, Alessandro Sindoni, commentando la notizia della richiesta di brevetto di un marchio legato al Festival da parte di Vincenzo Russolillo, patron del Gruppo Eventi.
“Ma il problema in questo momento non è il marchio – precisa – preferirei pensare al Festival, averlo qui e poi andare avanti col nostro marchio solito”.
Sindoni commenta anche il clima che accompagna l’attesa per la sentenza del Consiglio di Stato, prevista per il 22 maggio e decisiva per il futuro della kermesse: “C’è un po’ di tensione, di attesa. Lo dico da avvocato: ti aspetti un responso e poi ne arriva un altro, quindi dobbiamo reagire, essere pronti, anche prevedendo scenari inattesi. Entro il 19, che è il termine di scadenza delle varie proposte, potrebbe anche andare deserta la gara. Noi speriamo di avere una proposta e che il responso del Consiglio di Stato sia in linea con quanto ci aspettiamo”.
“Siamo fiduciosi che vada tutto a posto”, ribadisce, “speriamo che questa vicenda si concluda presto. Noi ci siamo adeguati a una sentenza del TAR, e a seguito di quella ci è arrivata una diffida ad adempiere. Se non l’avessimo fatto – delibera e manifestazione di interesse – ci saremmo trovati con un giudice amministrativo in Comune a redigere lui la manifestazione. Noi l’abbiamo fatta con estremo equilibrio”.
A proposito dei contatti con la Rai, Sindoni chiarisce: “Con la Rai non ci sono rapporti e non ce ne devono essere. Non abbiamo ricevuto neanche nessuna chiamata, perché non ce ne possono essere: c’è una gara in corso. Noi stiamo facendo le cose come dovrebbe farle un buon amministratore e secondo me la Rai lo sa. Ci aspettavamo tutti questi ricorsi, la partita non è terminata”.
Infine, l’assessore ribadisce l’importanza di mantenere il Festival nella città dei fiori: “Il Festival è un marchio, un format, che funziona se fatto a Sanremo. E la Rai sa benissimo che solo qua, negli ultimi anni, ha avuto una crescita esponenziale. Negli anni scorsi qualche tentativo di portarlo a Roma c’era stato, un’idea nella testa della Rai. Ma han capito la crescita esponenziale che c’è stata dal 2020, che è una cosa su cui fonda il 40% del proprio bilancio”.
“L’importante è poter visionare qualche busta”, termina Sindoni, “o aspettare il 22 maggio che il Consiglio di Stato si pronunci e che ci permetta di cominciare”.
Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa all’assessore Alessandro Sindoni.