rai - comune di sanremo

“Habemus Papam”. Abbiamo il nuovo papa. Ma come giustamente suggerisce il saggio proverbio “scherza con i fanti, ma lascia stare i santi”, volando molto più terra terra e senza apparire blasfemi, come abbiamo annunciato, scritto e pubblicato stamane, dopo mille rinvii, attese, notizie vere o zoppicanti, Sant’Elpidio e San Romolo hanno fatto il miracolo. Domani a Palazzo Bellevue tra Mamma Rai e il sindaco Alessandro Mager, finalmente dopo un giorno di colloqui, potrebbe essere firmato l’armistizio o meglio rinnovato il “patto di alleanza” sul Festival della canzone che dura da 75 anni con successo, gloria e moneta alla grande per tutti.

Quindi fumata bianca, questa volta non da Piazza San Pietro, ma dal tetto del Comune di Sanremo. Il miracolo, se ci sarà, porterà la firma, per Viale Mazzini, di Francesco Spadafora, direttore Affari Legali e Societari, di Paola Marchesini, direttrice coordinamento iniziative strategiche e responsabile ad interim della direzione staff del direttore generale corporate e di Williams Di Liberatore, direttore intrattenimento Prime Time.

Da Roma un amico colibrì mi ha bisbigliato che forse già nella tarda mattinata di domani potrebbe essere firmato questo accordo: la Rai, dopo la sentenza del Tar Liguria che sentenziava illegittimo l’affidamento diretto del Sanremo a Viale Mazzini e che il Comune di Matutia aveva pubblicato, secondo legge, una manifestazione di interesse pubblico a cui aveva risposto soltanto Rai, era partito l’iter negoziale solo con lei. Assolutamente non facile trovare un accordo economico per l’esclusiva. Sanremo aveva chiesto di aumentare almeno il contributo monetario da 5 milioni e spiccioli a circa 7 milioni l’anno, visto i formidabili incassi e guadagni dell’emittente pubblica, e garantire notizie più robuste di altre 3 o 4 importanti manifestazioni. Cosa succederà domani? Si concluderà la non facile fase negoziale o si aspetterà la sentenza del ricorso della società musicale Just Entertainment prevista entro il prossimo 17 ottobre?

Voci di amici romani bene informati dicono che domani potrebbe addirittura già essere firmata una specie di pre-contratto se in via negoziale Mager e la sua maggioranza accettassero, dopo altri incontri per trovare la quadra economica non molto distante, di continuare a dare per 3 anni, con eventuale proroga di successivi 3, l’esclusiva dell’organizzazione e diffusione del Festival della canzone italiana in Europa e nel mondo.

Insomma tutti tirano la corda, ma nell’arco di ore o di pochi giorni, intelligentemente, nell’interesse dei “litiganti”, della discografia, dei cantanti, dei musicisti, di Sanremo, di chi ama le belle canzoni italiane e la storia del Festival le firme definitive e legali del contratto, il traguardo nell’interesse di tutti, non dei soliti, pare davvero vicino. Cin, cin ed auguri sinceri.