Questa sera il consiglio comunale di Imperia ha approvato l’acquisizione del compendio immobiliare dell’ex stazione ferroviaria di Imperia-Porto Maurizio, comprensivo delle aree dell’ex sedime ferroviario, delle gallerie e del fabbricato ex casello in via Mazzini.
“Con questa operazione, iniziata con la nostra manifestazione di interesse lo scorso 18 giugno, abbiamo discusso e trattato con le Ferrovie, e ciò ha portato alla sottoscrizione di un impegno per 1 milione e 35mila euro, oltre alle spese notarili da quantificare e all’IVA. Credo si possa dire che il Comune acquisisce a condizioni vantaggiose un importante patrimonio, che accresce la solidità patrimoniale del nostro ente”, esordisce il sindaco Claudio Scajola.
Un emendamento presentato dal consigliere di AVS Lucio Sardi propone che il Comune si faccia carico dei problemi manutentivi della struttura.
“Ho fatto una verifica sulla perizia legata alla pratica per capire se la valutazione, l’analisi e il giudizio sullo stato delle gallerie fossero stati effettuati”, dichiara Sardi. “Ho riscontrato che la perizia sugli immobili ed edifici era stringata. Non c’è stata, a mio giudizio, una valutazione adeguata. Carichiamo il Comune di una proprietà immobiliare sì dal prezzo modesto, ma dal rischio elevato. Ho previsto una modifica in cui si inserisce una clausola di salvaguardia che permetta di revisionare la valutazione qualora emergano problemi di natura non ordinaria”.
Durante la discussione, il consigliere Luciano Zarbano (Imperia senza padroni) ha distinto due ambiti: da un lato l’area del sedime, dall’altro gli immobili dell’ex casello e dell’ex stazione. Per quanto riguarda il sedime, già in uso, Zarbano ha chiesto aggiornamenti sulla sua regolazione giuridica e sullo stato complessivo dell’acquisizione. Sui fabbricati, invece, ha sollevato dubbi sul loro futuro, evidenziando lo stato di degrado attuale e chiedendo chiarimenti sul piano economico complessivo. “Stiamo impegnando i cittadini per 30 anni di costi senza avere un progetto concreto?”, ha sottolineato.
Laura Amoretti anticipa il voto favorevole da parte di Società Aperta Imperia di Tutti: “Le strutture sono in una zona strategica, chiediamo però che questi immobili vengano valorizzati al meglio. Occorre uno studio più ampio dell’area”. Amoretti si chiede inoltre cosa ne sarà di chi attualmente usufruisce dell’immobile (il bar, ad esempio) o delle persone anziane che vivono negli appartamenti ai piani superiori.
“L’acquisizione del compendio immobiliare della vecchia stazione di Porto Maurizio crediamo sia positiva. Le strutture sono in una zona strategica della città e possono essere utilizzate proficuamente dalla comunità, quindi il nostro voto sarà favorevole”, afferma Amoretti. “Ciò detto, alcune considerazioni: in primo luogo, chiediamo che la futura destinazione degli immobili sia attentamente valutata nell’ottica della maggiore valorizzazione possibile della zona, ancora a tutti gli effetti una ‘porta’ della città. Occorre uno studio complessivo dell’area più ampia, dai giardini Winter al grande parcheggio esistente, sino all’area sottostante la massicciata prospiciente il Museo Navale, senza dimenticare la ciclopedonale, che in quest’area va maggiormente integrata nel tessuto urbano cittadino. Ci auguriamo che questa importante e strategica decisione urbanistica sia frutto di scelte condivise, previo costruttivo dialogo, e non di decisioni unilaterali. A tal proposito, suggeriamo di considerare attentamente l’onerosità del rifacimento dell’intero compendio immobiliare”.
“Seconda questione”, prosegue, “è relativa al destino di chi oggi lavora e vive all’interno della vecchia stazione. Il sindaco ha evidenziato che occorre tener conto della destinazione pubblica del bar tuttora esistente, il che ci conforta. Si tratta dell’unico servizio di bar e piccola ristorazione lungo il percorso cittadino della ciclabile, dotato anche di servizi igienici fruibili da cittadini e turisti. Va tutelato, così come chi lo gestisce da molti anni. Va altresì considerata la situazione degli inquilini delle quattro abitazioni al primo piano: persone molto anziane che vivono lì da oltre quarant’anni. Risulta che l’attuale proprietà non abbia ancora avviato procedure formali di sgombero, limitandosi a generiche diffide e all’apposizione di cartelli sul portone, invitanti allo sgombero e visibili ai passanti, situazione non trasparente che, contestualmente all’acquisizione, deve essere chiarita per tutelare i diritti, le aspettative e la dignità dei residenti. Le tempistiche di realizzazione del progetto permetteranno di gestire la situazione con le dovute cautele”.
Daniela Bozzano (PD) chiede quale sarà il destino dello stabile. La collega di partito Deborah Bellotti chiede maggiore partecipazione della cittadinanza e propone ipoteticamente di trasferirvi uffici di cultura e turismo.
“Il problema non è la valutazione dell’opera, ma trovo scandaloso che non si sia pensato a una logica simile per l’area del centro di Oneglia, sempre di RFI, e non si è fatta un’operazione dello stesso tipo”, afferma Ivan Bracco (PD).
Il consigliere di maggioranza Andrea Landolfi (Avanti con Scajola Sindaco) replica sottolineando che l’operazione è conveniente per il Comune di Imperia: “Non è onerosa. Si è conclusa senza incidere sul bilancio e chi dice che 1 milione e 35mila euro in 30 anni sia un bilancio importante ha poca visione dello sviluppo della città”.
Matteo Fiorentino (Prima Imperia) loda l’operazione, definendola coerente. Antonio Motosso (Avanti con Scajola Sindaco) sottolinea il potenziale turistico, soprattutto in combinazione con la ciclabile: “Il bar della stazione è rimasto aperto in periodi difficili ed oggi è un punto di incontro grazie agli impegni delle persone che lo gestiscono”.
Sardi (AVS) passa poi a evidenziare i costi e critica il fatto che RFI si sia disfatta di questi immobili, citando l’acquisizione degli altri scali e definendo “porcata” l’acquisizione dello scalo ferroviario di Oneglia.
Successivamente torna a prendere parola il sindaco Scajola: “Le Ferrovie hanno venduto diversi immobili in aree dismesse. L’amministrazione ha ritenuto necessario acquistare subito questa stazione e l’area per mantenere il patrimonio pubblico, e lo abbiamo fatto rapidamente. Riguardo all’area di Oneglia, fu acquistata dalle Ferrovie per 15 milioni di euro, quindi il Comune non avrebbe potuto permetterselo. Con questa amministrazione abbiamo mantenuto le caratteristiche dell’area. Nelle prossime settimane inizierà la demolizione dei silos e la sistemazione dell’area. Anche chi sia profondo della valutazione dei beni capisce che l’acquisto a 1 milione e poco più è stato un affare. Costa lo 0,04% del bilancio annuale del Comune e credo sia l’operazione più importante di questi anni”.
“Per quanto riguarda il futuro, l’acquisizione evita che l’area venga venduta. Abbiamo deliberato di destinarla a fini turistici, commerciali e ricettivi, valutando il miglior utilizzo, con la massima efficienza e indotto possibile. Il bar continuerà il suo servizio pubblico. Per le abitazioni, saranno fatte valutazioni opportune. L’emendamento di Sardi non è accettabile: non vogliamo dispute con le Ferrovie, sono contrarissimo”, conclude il primo cittadino.
La pratica è stata approvata con 20 voti favorevoli, 6 astenuti e nessun contrario, ottenendo così l’eseguibilità immediata.