La vicenda dell’area ex Granatini, alla Foce del Caramagna, torna sotto i riflettori. Da anni teatro di scontri tra privati e Comune di Imperia, dopo discussioni, proposte bocciate e annunci, l’amministrazione comunale sembra ora pronta a valutare un nuovo progetto presentato dai proprietari dell’area, a fronte della precedente approvazione di un piano per la realizzazione di un parcheggio pubblico con esproprio dell’area stessa.
“L’area ex Granatini è l’emblema della lentezza e dell’incapacità amministrativa. Da anni si trascina tra polemiche, annunci, promesse e atti formali rimasti lettera morta”, esordisce il consigliere comunale di opposizione Luciano Zarbano.
“Il 21 marzo 2023 il consiglio comunale aveva già approvato, in variante al piano regolatore, un vincolo preordinato all’esproprio, la demolizione dei ruderi e la realizzazione di parcheggi, aiuole alberate, illuminazione, impianti e segnaletica, oltre a nuova pavimentazione e sistemi di raccolta e smaltimento delle acque bianche. L’obiettivo era chiaro: sopperire alla mancanza di posti auto in un quartiere densamente abitato, pieno di attività commerciali e sottoposto a forte pressione soprattutto in estate. L’amministrazione aveva escluso ogni edificazione privata proprio per tutelare un contesto storico già saturo e privo di servizi”.
“I proprietari, invece di intervenire, avevano prima fatto ricorso al TAR contro l’ordinanza antidegrado e poi presentato un progetto di riqualificazione bocciato dalla Commissione Paesaggio”, ricorda Zarbano.
A febbraio scorso, durante il consiglio del 25 febbraio, era arrivata una soluzione transattiva: 480mila euro per acquisire l’area ed evitare l’esproprio già autorizzato. “Il sindaco aveva tuonato: ‘C’è un degrado vergognoso… Quello scempio deve sparire. Fa vergogna. Dobbiamo mettere del verde e fare posteggi a rotazione’. Parole forti, applausi facili”, dice il consigliere.
Oggi, però, la situazione sembra cambiata. “Di fronte al dilagare delle voci su un presunto cambio di linea e sull’interesse di altri privati ad acquistare l’area, ho chiesto chiarimenti al Comune sullo stato della proposta transattiva. La risposta è stata sconcertante: ‘L’amministrazione ha ricevuto dall’attuale proprietà una proposta urbanistica-edilizia volta alla riqualificazione dell’area che prevede anche la realizzazione e cessione di una significativa area adibita a parcheggio pubblico. Per questo motivo è stata sospesa la proposta di acquisizione dell’area in oggetto’”, denuncia il consigliere.
“Tradotto: dopo aver bocciato il progetto dello stesso proprietario, imposto un vincolo, deliberato l’esproprio, stanziato 480mila euro e definito l’area ‘una vergogna’, oggi si torna a trattare con quel proprietario… e si sospende l’acquisizione. Un’inversione a U che definire singolare è un eufemismo”, aggiunge Zarbano. “Che fine ha fatto quel ‘degrado vergognoso’ da far sparire? Che senso aveva allora deliberare un esproprio, se poi si cambia idea? Perché si sospende una procedura già avviata per rincorrere l’ennesima proposta privata dopo anni di immobilismo e rifiuti? Chi ha deciso questo cambio di rotta e nell’interesse di chi? I cittadini meritano risposte, non giravolte”.