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Il consiglio provinciale svoltosi oggi a Imperia intorno alle 18 è stato inaugurato da un discorso molto duro pronunciato dal presidente Claudio Scajola, nel quale, partendo dalle vicende che hanno riguardato i progetti dei parchi eolici nell’entroterra imperiese e nel Levante al confine con la provincia di Savona, ha attaccato l’atteggiamento delle amministrazioni locali, in particolare quello di alcuni esponenti del consiglio della Regione, relativamente ai temi del fabbisogno energetico della Liguria e della nostra zona.

“Per il primo parco – quello relativo al progetto denominato “IMPERIA Monti Moro e Guardiabella” – abbiamo incontrato i sindaci del territorio di Imperia coinvolti nel primo progetto, sentito l’impresa ed espresso considerazioni evidenziando che quel progetto aveva serie criticità nell’ambientarsi nel territorio”, introduce il presidente della Provincia. “Poi è arrivata la seconda ipotesi progettuale fra le province di Imperia e Savona. Diverse prese di posizione, su temi in cui è più forte la voglia di esprimere parole e non idee, senza approfondire. Parole diverse non solo di esponenti politici locali, ma anche del consiglio regionale”.

Scajola entra nel merito, illustrando gli obblighi e i piani che impegnano la Regione in vista di scadenze ormai imminenti.

“L’Italia deve implementare il proprio fabbisogno energetico entro il 2030 attraverso fonti rinnovabili, entro una certa soglia. L’UE ha inserito anche il nucleare, una novità della legislazione europea. La cosa curiosa è che l’Italia ha fatto un’assegnazione di target che le varie regioni devono raggiungere entro il 2030, cioè dopodomani. La produzione della Liguria, ad oggi, è di 176 gigawatt. L’obiettivo che dovrebbe raggiungere è di 1.509 gigawatt. Non c’è un piano. Il PEAR (Piano energetico ambientale regionale) è scaduto da sei anni. Ho chiesto e mi si dice che sarebbe pronto, ma non c’è. Come si pensa di raggiungere 1.059 gigawatt entro il 2030 lasciando tutto alla discrezionalità dei sindaci dei piccoli comuni e cavalcando proteste di volta in volta? Vuol dire che ci va bene pagare l’energia elettrica il 30% in più rispetto alla Francia. La differenza di costi fra Ventimiglia e Mentone, in questo senso, è indicativa. Nessuno ci ha obbligati a fare gli amministratori. Sarebbe ora di fare meno selfie e più politiche concrete“.

Successivamente si è passati all’approvazione di alcune pratiche.

Nello specifico, i verbali dal n. 25 al n. 28 adottati nella seduta consiliare del 18 aprile; il Regolamento per la formazione e la gestione telematica dell’elenco degli operatori economici per l’affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture di importo inferiore alle soglie comunitarie; e la contrazione di un debito fuori bilancio per un intervento di urgenza volto a ripristinare un muro sulla strada provinciale che collega Ceriana e Bajardo.

La seduta si è infine chiusa con il congedo del consigliere d’opposizione Cristian Quesada, alla sua ultima seduta.

“Voglio ringraziare gli uffici, i colleghi e il presidente”, dice. “Non sono mai mancati il rispetto e il confronto. Per me è stata un’esperienza davvero significativa. Auguro a tutti buon lavoro”.

Nel video servizio a inizio articolo le dichiarazioni del presidente della Provincia Scajola.