La splendida cornice del Casone dei Partigiani, suggestiva per storia e posizione, accoglie un evento di divulgazione e celebrazione della lotta alla malavita, in (quasi) concomitanza con l’anniversario della strage di Capaci del 23 maggio 1992, in cui morirono i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, insieme gli agenti Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
‘Libera e Partigiana‘ è una giornata di memoria e impegno organizzata dal coordinamento imperiese di Libera, che da da tempo promotrice di numerosi eventi allo scopo di mantenerne viva la memoria e promuovere l’impegno e l’attenzione nel contrasto alla corruzione e alle mafie.
Anche quest’anno il Gruppo Ecologico Partigiani Val Prino, che si prende cura di questo importante luogo lunga la via per la cima del Monte Faudo, ospita il raduno, dedicato uno spazio al ricordo delle vittime di Capaci e alla presentazione delle attività che svolge l’associazione, all’indomani della confisca delle ville di Bordighera alla ‘ndrangheta e alla loro assegnazione alla Caritas Intemelia e alla SPES, al termine di un processo, quello che ha coinvolto la famiglia Pellegrino, durato 10 anni e con 5 gradi di giudizio.
“Quando siamo entrati nelle case dei mafiosi”, commenta Maura Orengo, referente provinciale di Libera, “non è stata una cosa facile. Ma è stata un occasione dove abbiamo percepito il supporto di tutte le associazioni che ci supportano e delle istituzioni. Con l’assegnazione delle ville la prima tappa è conclusa. Ora bisogna rendere nuovamente abitabili queste case, che erano un tempo ville lussuose, poi completamente devastate e ripulite dai volontari. E sono quindi anche un monumento al volontariato. Non era solo un luogo dove era tutto rotto, ma anche tutto lordo.”
Nel corso dell’incontro è stato anche mostrato un podcast video sulla storia delle attività dei Pellegrino, creato dai ragazzi del gruppo Estate Libera.
“È importante sapere e far sapere quello che succede in provincia”, continua Maura Orengo, “perché queste cose qui succedono. E l’errore peggiore che si può fare è sottovalutare il fenomeno”.
Al termine dell’incontro è seguito un pranzo sociale all’interno delle mura del casone. Successivamente è stata piantata, nel giardino del casone, una quercia, in omaggio simbolico a Giovanni Falcone.
Nel video servizio a inizio articolo le immagini della giornata e le parole della referente Maura Orengo e del presidente del Gruppo Ecologico Partigiani Val Prino Roberto Moriani.