Sabato 23 agosto a Dolcedo, alle ore 21 si svolgerĂ un concerto che potrĂ essere leggendario. Ad esibirsi sarĂ il grande pianista Bruno Canino, artista insigne, tra i maggiori pianisti italiani. Bruno Canino vanta oltre 60 anni di carriera nei quali ha suonato nelle principali sale da concerto e festival in Europa, America, Australia Asia.
Attivo come solista e camerista, da sessant’anni forma con Antonio Ballista un duo pianistico leggendario.
Nato a Napoli il 30 dicembre 1935. Ha studiato pianoforte con E. Calace e composizione con B. Bettinelli e A. Maggioni al conservatorio di Milano. Affermatosi al concorso Busoni di Bolzano (1956 e 1958) e in quello di Darmstadt (1960), ha iniziato una brillante carriera concertistica sia come solista che in varie formazioni da camera in Europa, Giappone, Stati Uniti (dove ha effettuato piĂč di venti tournĂ©e), intraprendendo contemporaneamente un’intensa attivitĂ di compositore. Dal 1961 al 1985 ha insegnato pianoforte al conservatorio di Milano e dal 1992 insegna in quello di Berna; tiene inoltre regolarmente stages e corsi di perfezionamento per diverse istituzioni italiane e straniere.
Pur coltivando costantemente il repertorio solistico, C. si Ăš dedicato con particolare attenzione allamusica da camera, collaborando con musicisti quali S. Gazzelloni, C. Berberian, S. Accardo, I. Perlman, V. Mullova, L. Harrell, U. Ughi; membro fondatore del Trio di Milano con C. Ferraresi (sostituito, dopo la scomparsa, da A. Stefanato e in seguito da M. Sirbu) e R. Filippini, dal 1953 ha formato con A. Ballista un ottimo duo pianistico. Interprete particolarmente versato per il repertorio contemporaneo, C. ha presentato lavori in prima esecuzione, spesso composti appositamente per lui, di D. Anzaghi (Rapsodia per due pianoforti, 1984), L. Berio (Concerto per due pianoforti, 1973), S. Bussotti (Tableaux vivants, 1965), P. Castaldi, N. Castiglioni, A. Clementi (Concerto per piano e 14 strumenti, 1987), F. Donatoni, I. Fedele, M. Kagel (Trio, 1985), R. Liebermann, W. Rihm (Trio, 1984), I. Xenakis (Dikhthas, 1980).
La grande versatilitĂ e una non comune curiositĂ intellettuale hanno permesso a C. di affrontare un repertorio vastissimo ed eterogeneo, da Bach (Variazioni Goldberg) e Mozart (sonate e variazioni per violino e piano) a Debussy (integrale dell’opera per piano) e G. Ligeti (Monument, Selbstportrait, Bewegung); in particolare l’assidua frequentazione del repertorio contemporaneo inducono C. a rivisitare la tradizione con un orecchio piĂč attento agli aspetti squisitamente strutturali e di logica compositiva.
Tra le composizioni di C. ricordiamo: Piano rage music (1964); Concerto da camera n. 3 (1965, per oboe, violino e 21 strumenti); Fortis (1966, Cantata per mezzosoprano, flauto, viola, arpa, harmonium, percussioni); Impromptu n. 1 (1969); Labirinto n. 3 (1970); Black and white n. 2 di F. Donatoni (1972); Catalogo I (1977).
Il concerto, organizzato dalla amministrazione comunale, si svolgerĂ nella piazzetta della parrocchiale di San Tommaso.