“Da circa un mese accade qualcosa di strano nella stazione di Ventimiglia e, come al solito, a farne le spese sono i pendolari e i numerosi turisti che cercano di attraversare il confine per recarsi in Francia. È la stranezza di questo lembo di Liguria, incastonato all’estremo Ponente al confine con la Francia, che continua a sorprendere e talvolta a indignare”.
Così il segretario generale provinciale Filt Cgil Imperia, Michele Delli Carri, si trova questa volta a denunciare “un’anomalia che sfiora l’assurdo”: l’impossibilità, per cittadini e turisti, di acquistare un biglietto ferroviario per la Francia.
“La biglietteria della stazione di Ventimiglia non è più in grado di emettere titoli di viaggio validi per la rete ferroviaria francese”, prosegue. “La motivazione ufficiosa sarebbe la mancata proroga dell’accordo tra la SNCF, la società ferroviaria francese, e Trenitalia per ragioni ‘tecniche’. Questa situazione non è una mera seccatura burocratica, ma al contrario rappresenta un grave disagio per l’intero comprensorio intemelio, in particolare per i circa 6.000 lavoratori frontalieri che ogni giorno attraversano il confine per recarsi in Costa Azzurra e nel Principato di Monaco. Persone che contribuiscono con il loro lavoro al benessere di due territori e che oggi si trovano ostacolate da un disservizio paradossale, degno più di un confine extraeuropeo che di un’area Schengen”.
“Viene spontaneo chiedersi quale credibilità possano ancora avere le tanto celebrate norme europee sulla libera circolazione delle persone se, nella pratica quotidiana, proprio nei luoghi dove l’Europa dovrebbe essere più tangibile – le regioni di frontiera – si assiste invece a una chiusura che sa di regressione. Ancora una volta Ventimiglia e il suo territorio pagano il prezzo più caro, nell’indifferenza istituzionale. Una piccola grande vicenda che riflette lo stato di salute della nostra integrazione europea: fragilissima, disattenta ai cittadini e sempre più prigioniera delle sue stesse contraddizioni”, conclude il sindacalista.