 
	Piano piano e con prudenza la Fase 2 consente la ripartenza per un numero sempre maggiore di attivitĂ e gli ultimi a poter tornare al loro tran tran quotidiano saranno cinema e teatri la cui riapertura Ăš stata fissata al 15 giugno. Ma c’Ăš ancora chi non sa nulla di quando e come potrĂ tornare, se potrĂ , ad occupare il ruolo che Ăš stato costretto ad abbandonare: le discoteche.
âAvevamo programmato l’apertura alla fine di questo mese di maggio – dice Lorenzo Valterza responsabile marketing del Bay di Sanremo – ma ad oggi in Italia e successivamente anche con ordinanze regionali siamo costretti ad una chiusura che al momento Ăš senza speranzaâ.
âNessuno ancora parla del nostro settore – conferma – solo la regione Sicilia ipotizza una riapertura per l’8 giugno ma senza fornire dettagli specifici, e per quanto riguarda noi ancora nulla. La regione Liguria si Ăš mossa piuttosto velocemente per riaprire e supportare l’economia turistica di cui facciamo parte. Speriamo di venir considerati il prima possibile anche noiâ.
âSono rimaste poche discoteche nel Ponente ligure – dice Lorenzo – ma questo Ăš un trend nazionale. Dal 2005 al 2017 in Italia sono diminuite da quasi 5mila a 2.500. Il nostro Ăš un settore in crisi e in provincia di Imperia siamo una decina di locali, quasi una razza in via di estinzione. Non siamo come ristoranti, bar o negozi che sono migliaia, se qualcuno di loro non ce la fa ce ne sono tantissimi altri che cercheranno di andare avanti. Per noi invece che siamo cosĂŹ pochi e senza prospettive ho paura che faremo presto a sparire del tuttoâ.
âA questo punto non si tratta neppure di temere la concorrenza delle discoteche della Costa Azzurra, loro forse sono ancora piĂč restrittivi di noi perchĂ© hanno meno possibilitĂ di aprire all’aperto, e cosĂŹ i locali della Riviera accoglievano turisti francesi che volevano approfittare di ballare in spazi all’apertoâ.
Quali soluzioni ci possono essere per voi?
âLa nostra attivitĂ si fonda sull’aggregazione – risponde – che Ăš sfortunatamente la principale causa di diffusione del virus e si fa fatica a pensare di riaprire come era prima. O ci si riorganizza garantendo intrattenimento al tavolo a seguito di prenotazione obbligatoria, o con una ultra-riduzione della capienza, con il mantenimento della distanza, con pochi clienti, che arriva di conseguenza. Qui al Bay entrambe le soluzioni sono teoricamente applicabili ma il risultato economico finale sarebbe solo e soltanto un calo drastico degli incassi e non Ăš detto che un locale riesca a sopravvivere. Noi che siamo discoteca pura siamo tra i piĂč penalizzati, ci sono altre attivitĂ in provincia che oltre a far ballare propongono anche il servizio ristorante, oppure sono spiagge e quindi possono proporre una tipologia di intrattenimento alternativaâ.
âDal punto di vista del marketing – conclude Lorenzo Valterza – c’Ăš da dire che tantissime attivitĂ hanno riaperto pur tra notevoli restrizioni ma pochissime si sono dovute reinventare, a parte qualche grossa industria, per noi invece sarĂ praticamente obbligatorio reinventarci, non potremo piĂč fare il nostro mestiere per un bel po’. Noi vendiamo divertimento, spensieratezza, svago ma dobbiamo essere altrettanto sereni da poter trasmettere queste caratteristiche. Trovarci a lavorare in una situazione che non Ăš la nostra, con imposizioni e strumenti che non sono i nostri, in un contesto che non ci rappresenta piĂč di tanto, rischia di diventare troppo complicato per noi e non apprezzato dai clienti. Mi viene difficile pensare all’estate di Sanremo senza discoteche, con il Pico de Gallo e il K-Beach che sono i nostri due competitor su piazza pensiamo di rappresentare la ciliegina sulla torta di quello che offre una localitĂ fantastica come la nostra. E senza di noi si rischia di non avere piĂč la stessa estateâ.
 
         
                         
 
 
    
    
    
    
   