A volte, come per magia – una di quelle tipicamente natalizie – la storia di una famiglia e di un carruggio possono diventare arte. La famiglia è quella dei Gastaldi Bonavera, con Nives, Delio e la piccola Vera. Il luogo (un nome, una garanzia) è il suggestivo ‘Carruggio dei Matti‘, nella frazione Colla di Diano San Pietro. L’opera d’arte è ormai una tradizione da otto anni: un presepe capace di cogliere e raccontare la vera essenza del Natale.
L’edizione 2025 ha circa 112 statue, tutte modellate e scolpite a mano, accompagnate da animali, arredi e oggetti in miniatura realizzati artigianalmente o recuperati nei mercatini, sempre nel rispetto delle proporzioni. Figure che prendono vita nello stile del Settecento genovese e napoletano, dando volto e corpo ai racconti tramandati dagli ultimi abitanti storici del borgo.
Presepe firmato Gastaldi Bonavera
“È l’ottava edizione – ci ha raccontato Nives Bonavera – e ogni anno il presepe diventa più grande. Quest’anno abbiamo deciso di dedicarlo completamente al Carruggio dei Matti, riportando storie e personaggi che hanno vissuto realmente in questi luoghi”.
Colonna sonora
Una delle novità più significative di quest’anno è la colonna sonora: non è una semplice musica natalizia, ma un vero racconto sonoro del carruggio. Vecchi proverbi, parole dialettali e ricordi di gioventù, raccolti da chi quel carruggio lo ha vissuto, sono stati assemblati grazie al lavoro di amici e collaboratori, trasformandosi in una narrazione che accompagna il visitatore lungo il percorso del presepe.
La scenografia è un viaggio nel tempo e nella vita quotidiana: dagli uliveti con le caselle e la raccolta delle olive, alla grande tavolata sotto la ‘sciumbria‘, dalla chiesetta di campagna da cui si libra una mongolfiera pronta per la festa patronale, fino al corteo dei Re Magi, animato da ancelle, servitori e un ricco serraglio di animali esotici. A raccontare tutto questo ai nostri microfoni, con spontaneità e orgoglio, è anche la piccola Vera Gastaldi, simbolo di una tradizione che guarda al futuro.
Ogni dettaglio è curato con pazienza e passione: sculture, abiti, minuterie e ambientazioni sono il frutto di mesi di lavoro iniziati già a marzo, ritagliando tempo libero per costruire pezzo dopo pezzo un’opera corale.
Ringraziamenti
Un ringraziamento speciale va a chi ha contribuito alla realizzazione: il fabbro Gianluca Bruzzo, l’intrecciatrice di cestini in miniatura Crataegus Alba, i custodi della memoria storica Angela Ghirardi, Debora e Gianni Bestoso, Oscar Nani per la parte tecnica audio e immagini, e il Coro Monte Saccarello, che ha inciso un canto particolarmente caro alla famiglia.
Il presepe Gastaldi Bonavera è visitabile dal 20 dicembre al 6 gennaio, tutti i pomeriggi dalle 15 alle 19. Un’occasione per scoprire come, in un carruggio dell’entroterra dianese, la storia diventi arte e il Natale ritorni ad essere racconto, comunità e memoria.
Nel video-servizio a inizio articolo le immagini del presepe e le parole di Nives Bonavera e Vera Gastaldi.







