Diano Marina si schiera con decisione al fianco dei Comuni del Golfo Dianese contro il progetto di realizzazione di sette aerogeneratori tra i territori comunali di Andora, San Bartolomeo al Mare e Villa Faraldi. L’intervento, attualmente sottoposto a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) presso la Regione Liguria, prevede l’installazione di pale eoliche alte fino a 180 metri con rotori di 136 metri di diametro, oltre alla creazione di nuova viabilità in zone boscate. Giovedì scorso (8 maggio) l’amministrazione comunale, attraverso il Settore 7° Edilizia Privata – Urbanistica, ha depositato le proprie osservazioni, evidenziando l’incompatibilità dell’intervento con la normativa paesaggistica vigente e la significativa alterazione del paesaggio.
“Siamo al fianco dei nostri Comuni vicini. Ancora una volta, come nel caso dell’ipotesi del CPR, ci troviamo a contrastare un progetto che rappresenta un’autentica follia, lontana dalle esigenze e dalla vocazione del nostro territorio”, dichiara il sindaco di Diano Marina, Cristiano Za Garibaldi. “Il Golfo Dianese sta investendo sulla valorizzazione del paesaggio, sul turismo sostenibile e sulle attività outdoor: pensare di deturpare crinali e visuali con pale eoliche alte quanto grattacieli, in zone boscate e vincolate, significa ignorare e minacciare la nostra identità e le nostre prospettive di sviluppo”.
Il Comune ha sottolineato che l’area interessata è sottoposta a vincoli paesaggistici. La zona ricade inoltre in zona ANI-MA del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico, dove nuovi impianti e infrastrutture risultano vietati se alterano lo stato dei luoghi in maniera visibile. Infine, la realizzazione del progetto impatterebbe pesantemente sul valore panoramico e ambientale di aree riconosciute a livello normativo come di “notevole interesse pubblico”. Diano Marina si unisce con sempre maggiore determinazione al coro di voci critiche dei Comuni limitrofi, auspicando che la Regione Liguria prenda atto della ferma opposizione del territorio e bocci un progetto considerato incompatibile con la vocazione turistica e ambientale dell’intera area.