paolo saglietto - diano marina

Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa del presidente Confcommercio Golfo dianese, Paolo Saglietto.

“Sono giorni che Diano Marina è salita alla ribalta delle cronache locali, nazionali e internazionali a causa del divieto di balneazione dovuto allo sversamento di liquami fognari nel Rio Varcavello, poi allargato anche nella zona di prelievo del Rio Mortula, per cause imprecisate.

Questa situazione ha creato un danno economico irreparabile non solo al comparto balneare ma anche a tutta la filiera del turismo di Diano Marina, con importanti ripercussioni anche su tutto il tessuto economico del Golfo dianese.

Al danno economico contingente si aggiunge un danno di immagine senza precedenti, che avrà ripercussioni negative anche nei prossimi anni.

Di fronte a questo grave scenario, Confcommercio del Golfo dianese, in rappresentanza di tutte le imprese associate, ha chiesto ripetutamente che la situazione fosse gestita in regime emergenziale senza tuttavia rilevare una risposta tempestiva adeguata rispetto alla gravità della situazione da parte degli organi preposti alla sua soluzione.

Ci siamo di conseguenza dovuti attivare privatamente per capire la reale gravità della situazione e verificare l’attendibilità delle analisi effettuate, anche alla luce della notizia che ci è stata fornita secondo la quale i risultati delle analisi effettuate da ARPAL evidenziavano valori che precludevano il via libera alla balneazione mentre quelli della analisi effettuati da Rivieracqua davano valori opposti, ovvero nella norma e quindi avrebbero potuto giustificare la revoca del divieto di balneazione.

Abbiamo fatto quindi analizzare le acque del litorale interessato dal laboratorio autorizzato BIOLAB di Imperia, su nove punti di prelievo ricompresi tra i Bagni Lido Scogliera (Rio Varcavello) e i Bagni Teresa (Rio Mortula) e i risultati restituiscono uno stato del mare eccellente.

Fermo restando quindi il permanere del divieto di balneazione, fino al responso ufficiale delle nuove analisi effettuate da ARPAL, è quantomeno lecito chiedersi se i protocolli seguiti siano stati idonei e se uno “stato di emergenza” per una località a totale vocazione turistica non debba prevedere una risposta altrettanto urgente ed emergenziale per superare in maniera efficace e rapida il problema.

Riteniamo gravissimo quindi, alla luce dell’esito delle nostre analisi, che non siano stati pensati e previsti metodi più rapidi per evitare il persistere di situazioni così fortemente dannose per tutta l’economia locale.

È quindi doveroso chiedere con forza che si apra un confronto fra tutti i soggetti interessati per esigere il massimo sforzo nella direzione di una soluzione definitiva di queste problematiche che affliggono la nostra città da troppi anni, per poter rassicurare i nostri clienti sulla fruibilità del litorale per la prossima stagione estiva.

Detto ciò ci riserviamo, alla luce di quanto sopra esposto, di agire nelle sedi opportune per tutelare le aziende, la salute e gli interessi dei nostri clienti e l’immagine di Diano Marina”.