Una bambola per celebrare una nuova vita e, allo stesso tempo, salvarne un’altra. Questo il profondo significato dell’iniziativa “Per ogni bambino nato, un bambino salvato”, promossa dal Comitato Regionale Liguria per l’UNICEF e accolta con entusiasmo dal Comune di Diano Marina.

Lunedì 12 maggio, alle ore 11.00 presso la sala consiliare del Comune, si terrà la cerimonia di consegna delle Pigotte UNICEF ai genitori dei 27 bambini nati nel 2024, in una data scelta non a caso: il giorno dopo la Festa della Mamma, simbolo universale di amore, protezione e accoglienza.

Le Pigotte, celebri bambole di stoffa realizzate a mano da volontari e volontarie dell’UNICEF, sono simboli di speranza e aiuto concreto: ogni contributo di 20 euro legato alla loro “adozione” consente di finanziare un intero ciclo di vaccinazioni contro le sei principali malattie infantili in un Paese in via di sviluppo. Il Comune di Diano Marina ha stabilito, con apposita delibera comunale, di destinare 1.200 euro complessivi per il biennio 2025-2026 al sostegno dell’iniziativa, stimando in circa 30 unità annue il numero di nascite o adozioni sul proprio territorio.

Il sindaco Cristiano Za Garibaldi, nella lettera inviata alle famiglie, ha sottolineato il significato profondo del gesto: “Con questo primo segno di solidarietà auguro al vostro bambino un futuro luminoso, una mente aperta e un cuore grande, capace di donare amore al di là di ogni confine. Un benvenuto di cuore al nuovo cittadino e grazie a nome dei tanti bambini del mondo”. La cerimonia di lunedì sarà anche un’occasione per un momento comunitario di festa e riflessione dedicato alle famiglie, ai rappresentanti istituzionali e alla referente del comitato provinciale UNICEF, Giovanna Siclari, che ha accompagnato e sostenuto il Comune nell’attuazione di questo significativo progetto. 

L’iniziativa, fortemente voluta dall’assessore ai Servizi Sociali Sabrina Messico, rappresenta un gesto concreto di solidarietà globale: “Questa iniziativa è un modo bello e tangibile per celebrare la nascita dei nostri bambini, dando un segnale di attenzione anche ai piccoli che, in altre parti del mondo, non hanno accesso a cure e vaccinazioni. È un atto d’amore che unisce la nostra comunità a quella internazionale e che, speriamo, possa essere per i genitori anche un momento di riflessione sul valore della solidarietà”.