Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa della consigliera provinciale Daniela Bozzano.
“Martedì è stata depositata la proposta di legge, a prima firma del consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Orlando e sottoscritta da tutti i gruppi di opposizione, con misure per la riduzione del consumo di suolo e per la rigenerazione urbana.
Si vuole, in sostanza, dare ai Comuni strumenti concreti e innovativi per recuperare il patrimonio edilizio inutilizzato, rigenerare le periferie e orientare gli interventi pubblici verso politiche sostenibili, eque e rispettose del territorio. La Liguria ha caratteristiche uniche che richiedono un approccio specifico: il 98% dei nostri comuni è classificato a rischio idrogeologico, oltre l’80% della popolazione vive concentrata nella fascia costiera, abbiamo solo il 2,42% di territorio pianeggiante, e continuiamo a consumare suolo prezioso in un territorio già saturo e fragile, con circa 100mila abitanti che risiedono in aree classificate a rischio idrogeologico elevato o molto elevato.
È il momento di invertire la rotta e rammentiamo a Marco Scajola – assessore regionale delegato – che aveva etichettato questo modello di politica territoriale con un “Non siamo talebani” che, il prevenire immaginabili disastri ed evitare una ulteriore cementificazione della costa o di aree a rischio esondazione e dissesto, rappresenta tutto meno che estremismo. Abbiamo migliaia di chilometri di muri a secco da mantenere ed un entroterra da ripopolare e ricondizionare, ribadiamo ricondizionare non snaturare. Per questa tipologia di interventi attenzione e massima disponibilità nei confronti di chiunque.
Questi i principali obiettivi della legge:
• Consumo di suolo a saldo zero entro il 2030;
• Una clausola di salvaguardia immediata che vieta l’incremento netto di consumo rispetto ai piani vigenti;
• Sistemi innovativi di compensazione tra superfici edificabili e aree destinate alla rigenerazione;
• L’obbligo di censimento delle aree ed edifici dismessi, che diventa presupposto necessario per rilasciare titoli edilizi che comportino nuovo consumo di suolo;
• Usi temporanei di edifici dismessi per finalità di interesse pubblico, con attenzione ai soggetti del terzo settore, favorendo l’animazione sociale degli spazi prima della rigenerazione definitiva;
• Incentivi economici significativi per orientare il mercato edilizio verso scelte sostenibili.
Noi, nell’imperiese, faremo la nostra parte”.








