Le proprietĂ benefiche dellâolio extravergine dâoliva, uno dei simboli della Dieta Mediterranea e della cucina italiana candidata a patrimonio dellâUnesco, trainano i consumi mondiali che per lâannata 2024/2025 indicano una previsione di aumento del 10%, superando i 3 milioni di tonnellate. Ad affermarlo Ăš unâanalisi della Coldiretti su dati COI, diffusa in occasione della presentazione della campagna della LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, e di Unaprol â Consorzio Olivicolo Italiano, che hanno siglato un protocollo dâintesa per promuovere il valore curativo dellâolio Evo durante la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, dal 16 al 24 marzo 2025 nelle principali piazze italiane.
LâItalia ha la leadership in Europa per il maggior numero di oli extravergini a denominazione, con 43 DOP e 4 IGP.
Lâolio In Liguria: Una Tradizione Millenaria
La Liguria contribuisce con il suo straordinario patrimonio olivicolo a questa eccellenza nazionale. Le coltivazioni legnose agrarie nella regione si estendono per circa 11 mila ettari, con una prevalenza dellâolivo, che occupa il 76,8% della SAU dedicata a queste coltivazioni. Lâolivicoltura ligure Ăš fortemente radicata nel Ponente, in particolare nellâImperiese, ma si estende fino al Levante, con varietĂ autoctone che arricchiscono il panorama produttivo regionale.
Lâolio extravergine di oliva DOP Riviera Ligure racchiude le eccellenze del territorio, dalle colline costiere fino allâentroterra, grazie a un microclima ideale e alla dedizione dei produttori locali, veri custodi di una tradizione che affonda le radici in oltre duemila anni di storia. Le varietĂ principali cambiano a seconda dellâarea geografica: nel Levante si distinguono la Lavagnina, seguita da Razzola, Pignola e altre cultivar locali; nel Ponente domina la Taggiasca, affiancata in quantitĂ minori da Colombaia e Mortina, questâultima diffusa tra Genova e Savona.
âLâolio extravergine dâoliva ligure Ăš una vera eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, grazie alla qualitĂ garantita dai nostri produttori e al legame unico con il territorioâ, affermano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale. âOltre a essere un pilastro della nostra agricoltura, il settore olivicolo regionale rappresenta un valore culturale e storico inestimabileâ. Il settore olivicolo ligure ha inoltre registrato un aumento della produzione di circa il 20% nella stagione 2024, una delle migliori degli ultimi 15 anni. La combinazione di un prodotto non sottoposto a stress idrico e un andamento climatico a favore delle olive hanno garantito una maturazione ottimale dei frutti. Inoltre, i produttori sottolineano un ulteriore fattore positivo: lâassenza della mosca dellâolivo, che ha consentito di mantenere elevati standard qualitativi sia per lâolio che per le olive fresche.
âQuestâannata conferma come lâolivicoltura ligure abbia un enorme potenziale, sia in termini di qualitĂ che di mercatoâ, aggiungono Boeri e Rivarossa. âĂ fondamentale continuare a valorizzare il nostro olio, sostenendo i produttori e garantendo la giusta remunerazione per un prodotto unico al mondoâ.
Lâinvito per i consumatori Ăš quello di fare attenzione ai prodotti civetta: mentre il valore dellâolio extravergine ligure e italiano viene riconosciuto in tutto il mondo, infatti, assistiamo a una preoccupante svalutazione del prodotto, con promozioni e offerte che rischiano di danneggiare il settore. La vendita sottocosto di olio extravergine nei vari supermercati non riflette il reale valore del prodotto e, anzi, penalizza il lavoro dei produttori locali, che rappresentano un pilastro fondamentale della cultura regionale e dellâagricoltura.
Oltre a essere un prezioso alleato per la salute, lâolio extravergine dâoliva rappresenta infatti un comparto strategico per il Made in Italy agroalimentare, grazie allâimpegno delle circa 400mila aziende agricole nazionali per garantire un prodotto dagli standard elevatissimi, con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietĂ di olive, il piĂč vasto tesoro di biodiversitĂ del mondo. Si pensi che su duecentocinquanta milioni di piante in Italia, 9 milioni sono liguri.
Quello olivicolo ligure risulta dunque, oggi piĂč che mai, un pilastro per lâagricoltura regionale e un elemento fondamentale del Made in Italy agroalimentare, garantendo un prodotto dâeccellenza riconosciuto e apprezzato a livello nazionale e internazionale.