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Alla Marina di San Lorenzo, a bordo di un trimarano ormeggiato in porto, è proseguita ieri sera la rassegna letteraria “Due parole in riva al mare“. Ospite d’eccezione l’attrice e scrittrice Chiara Francini, accolta con grande entusiasmo dal pubblico per la presentazione del suo ultimo romanzo “Le querce non fanno limoni” (Rizzoli).

In un’atmosfera suggestiva, cullata dalle onde e dai riflessi del mare, Francini ha offerto una narrazione intensa e coinvolgente, toccando temi legati alla memoria storica, alla Resistenza, alle proprie radici e alla ricerca di consapevolezza personale.

“Le querce non fanno limoni”: le parole di Chiara Francini

“È una frase che viene da mia madre”, ha spiegato riferendosi al titolo dell’opera. “Una frase dolce ma spietata, che può voler dire che non ci si discosta molto da dove si proviene, ma anche che non tutti nascono dove possono fiorire”.

Intervistata dalla critica d’arte Francesca Bogliolo, Francini ha raccontato la genesi del suo nuovo lavoro. “Scrivere un romanzo storico mi ha dato la possibilità di approfondire fatti ineliminabili, ma anche di creare, di parlare alla pancia delle persone. Di raccontare in modo emotivo e personale ciò che ha cambiato radicalmente l’Italia e gli italiani”, ha commentato l’autrice.

Il romanzo attraversa eventi cruciali del Novecento: fascismo, Resistenza, lotta armata e anni di piombo. Il presente narrativo è ambientato nel 1973, anno profondamente politicizzato, in cui si intrecciano le vite di personaggi simbolici del nostro tempo.

Nel corso della serata, parlando del ruolo centrale della Resistenza femminile nel suo nuovo libro, a Chiara Francini è stato chiesto: “Chi resiste oggi?” L’autrice ha risposto: “Resiste chi rimane fedele a se stesso, chi riesce ad ascoltarsi. Chi continua a esercitare lo spirito critico, che significa avere il coraggio di guardare la realtà con profondità. Comprenderla è un atto che richiede cura”.

Inoltre, Francini sottolinea quanto oggi la resistenza culturale sia più che mai necessaria: “Il fucile di oggi è proprio questo: la capacità di analisi, l’opposto dell’agire in modo superficiale. Quando il pensiero muore, nasce la dittatura”.

Un ritorno al Festival di Sanremo? “Penso di no”

Alla domanda se tornerà al Festival di Sanremo, dove nel 2023 ha emozionato il pubblico con il monologo “Il figlio che non ho mai avuto” durante la 73esima edizione, Chiara Francini ha affermato: “No, credo di aver già dato”.

Una battuta leggera, ma densa di significato, che richiama la potenza di quel monologo in cui, con un passeggino vuoto, l’attrice ha raccontato la pressione sociale sulle donne senza figli e la difficoltà di sentirsi accettate nella propria vulnerabilità.

Nel video servizio a inizio articolo le interviste complete a Liborio Lucchese, direttore dell’Hotel Riviera dei Fiori, a Nadia Schiavini, dell’associazione Due Parole in Riva al Mare e all’autrice Chiara Francini.