Si svolgerà venerdì 18 luglio l’incontro con Chiara Francini a Bordighera, nel progetto “Aspettando il Bordighera Book Festival”.
Durante la serata, a ingresso gratuito, l’attrice di teatro e cinema, scrittrice e conduttrice televisiva incontrerà il pubblico e presenterà il suo ultimo libro “Le querce non fanno limoni” (edizioni Rizzoli). L’evento, nei giardini di Palazzo del Parco, avrà inizio alle ore 21.00. Conduce la serata Loredana De Flaviis, attrice del Teatro dell’Albero.
L’evento, organizzato da Espansione di Paola Savella e Mondadori Bookstore di Bordighera con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Bordighera, si inserisce nel vasto programma della 12esima edizione del “Bordighera Book Festival”, che andrà in scena l’ultimo weekend di agosto.
Chiara Francini
È una delle figure più amate e versatili della scena artistica italiana contemporanea. Nata a Firenze il 20 dicembre 1979 e cresciuta a Campi Bisenzio, si laurea in Lettere all’Università degli Studi di Firenze con il massimo dei voti, distinguendosi per una tesi in ermeneutica retorica. Dopo il percorso accademico, si forma come attrice al Teatro della Limonaia sotto la direzione di Barbara Nativi, avviando una carriera teatrale che la porterà ben presto sui palcoscenici italiani e sullo schermo.
In televisione debutta con programmi cult di Marco Giusti come BlaBlaBla e Stracult, per poi conquistare il grande pubblico in fiction di successo, tra cui Tutti pazzi per amore, Le ragazze di San Frediano, Le segretarie del sesto. Conduce programmi su reti nazionali e tematiche, tra cui Colorado, Domenica In (accanto a Pippo Baudo) e format d’approfondimento su LaEFFE (Love Me Gender, Love Me Stranger). Nel 2021 è giudice nella prima edizione di Drag Race Italia e nel 2023 co-conduce il Festival di Sanremo, dove si esibisce in un monologo acclamato dedicato all’identità e al desiderio femminile. Nel 2024 è protagonista del varietà Forte e Chiara su Rai 1, tratto dal suo omonimo libro.
Nel cinema lavora con registi del calibro di Leonardo Pieraccioni (Una moglie bellissima, Pare parecchio Parigi), Fausto Brizzi (Maschi contro femmine, Femmine contro maschi), Paolo Genovese (La peggior settimana della mia vita), Spike Lee (Miracolo a Sant’Anna) e Pietro Marcello (Martin Eden). Il suo talento comico e drammatico si alterna con naturalezza tra ruoli leggeri e intensi.
Il teatro rimane per Francini uno spazio privilegiato di espressione: è protagonista di spettacoli di grande successo come Ti ho sposato per allegria, Due, Coppia aperta quasi spalancata e del recente Forte e Chiara, monologo autobiografico tra stand-up comedy e racconto teatrale.
Autrice raffinata e brillante, esordisce in libreria con il bestseller Non parlare con la bocca piena (2017), cui seguono Mia madre non lo deve sapere, Un anno felice, Il cielo stellato fa le fusa e Forte e Chiara, memoir profondo e ironico, pubblicati da Rizzoli. Dal 2021 firma la rubrica Forte e Chiara sul settimanale Specchio de La Stampa, offrendo una voce unica nel panorama del giornalismo culturale.
Ambasciatrice di AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla – e attiva nel sociale, Francini è anche volto di MediCinema Italia, contribuendo a progetti che portano il cinema negli ospedali. Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso Premio “Guglielmo Biraghi” come attrice rivelazione al Festival di Venezia.
Dal 2005 è legata sentimentalmente a Frederick Lundqvist, imprenditore svedese ed ex calciatore. Amante dei gatti, della lettura e della scrittura, Chiara Francini incarna con ironia, passione e rigore la figura di un’artista a tutto tondo, capace di emozionare e far riflettere su ogni palcoscenico.
“Le querce non fanno limoni“
Un romanzo epico, intimo e corale che attraversa cinquant’anni di storia italiana, tra la Seconda guerra mondiale e gli anni di piombo. Una storia di Resistenza, di passioni, di famiglie scucite e ricucite, di lotte che lasciano cicatrici, ma anche la forza di stare in piedi.
Protagonista è Delia, ex partigiana, donna indimenticabile che affronta la guerra, l’amore e la perdita costruendo – pietra su pietra, voce dopo voce – un luogo reale e simbolico: il Cantuccio, rifugio concreto e ideale, spazio di condivisione, speranza e memoria. Attorno a lei e dopo di lei si muovono Irma, Mauro, Angela, Carlo, Sandro, Lettèria, Gigione e molti altri, personaggi vividi che si intrecciano in una narrazione tessuta come un arazzo di voci, dialetti, cicatrici e sogni.
Ambientato tra Firenze e Campi Bisenzio, Le querce non fanno limoni dà corpo alla Storia con la “S” maiuscola – le torture a Villa Triste, la Liberazione, la strage di piazza Fontana, le contraddizioni della sinistra extraparlamentare – ma la filtra attraverso i gesti quotidiani, i silenzi, le pentole sul fuoco, le parole non dette.
Ogni pagina è intrisa di una lingua viva che alterna lirismo e parlato popolare, una lingua che canta, piange, resiste.
È un romanzo sull’eredità – politica, affettiva, ideologica. Sul modo in cui la memoria passa, si nasconde, si rivela. E sul coraggio di non farsi travolgere dal passato, ma di comprenderlo per poter andare avanti.
Le querce non fanno limoni è un romanzo storico, sì. Ma è anche un romanzo dell’esistenza, un romanzo che si interroga su cosa voglia dire resistere: all’ingiustizia, al disincanto, al dolore, al tempo. E lo fa con una scrittura insieme colta e piena di umanità, che accoglie ogni personaggio come fosse una storia vera, da proteggere. Perché una vita felice significa aver combattuto.