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Giacomo Chiappori non ha usato giri di parole nel commentare, presso i nostri studi, la situazione del turismo nella provincia di Imperia.

L’ex deputato della Repubblica ed ex primo cittadino dei Comuni di Diano Marina e Villa Faraldi, oggi egli stesso operatore nel settore turistico della zona, ha espresso più di una perplessità sullo stato dell’arte del settore turistico della Riviera dei Fiori, in un periodo – quello fra luglio e agosto – in cui si cominciano a tracciare i primissimi bilanci sul funzionamento della stagione.

“Credo che di roseo ci sia poco”, dice. “La nostra è una bellissima provincia, che riesce ancora ad attrarre diverse persone. Paghiamo però il conto di infrastrutture che non sono all’altezza: dalle autostrade all’Armo-Cantarana, fino al Tenda appena riaperto e alla ferrovia che non è ancora a doppio binario. Sono carenze importanti. Mentre le aziende, credo almeno all’80%, si sono rinnovate per stare al passo coi tempi – andando sul green, rifacendo gli impianti e le strutture – manca poi la parte dello Stato. Fuori da un’azienda vai in strada e non è possibile che ci siano buche e manchino i parcheggi. Questa Liguria è stata dimenticata, anche da quei politici importanti, alcuni dei quali ministri, che non hanno saputo sviluppare”.

“Ci troviamo di fronte a un turismo che non ce la fa”, continua. “Un turismo che ha bisogno dei ‘prestiti vacanze’ per poter andare in villeggiatura, che paga il conto di chi dice che va tutto sempre bene, mentre le bollette, le autostrade, le tasse sono tutte aumentate”.

I salari no, però. “Esatto”, afferma Chiappori. “Non è inoltre vero che noi abbiamo prezzi esagerati. Le stesse catene di rifornimento ci sono in Piemonte e Lombardia, con gli stessi prezzi. Ma la gente tira il carretto più del solito. Come fa una famiglia con 3-4 persone ad andare in vacanza? Con uno stipendio normale non ce la fai. Con due riesci magari a farti i 15-20 giorni”.

Chiappori poi si sofferma sui cambiamenti del modo di fare turismo in Italia. “Tenete presente”, prosegue, “che una volta ad agosto chiudevano tutti e c’era il mese di vacanza. Oggi non chiude più nessuno ad agosto. Bisogna ripensare tutto. E deve essere un’azione dei privati, che già stanno operando, e dello Stato. La nostra è una bella provincia. Se avessimo fatto l’Università del Mare a Imperia, oggi probabilmente avremmo il batiscafo di Cousteau, che sta a Montecarlo. Il Santuario dei Cetacei è una realtà”.

Chiudendo, l’ex amministratore del Golfo dianese ha pochi dubbi su quale sia la problematica più importante e impattante, non risparmiando critiche.

Servono infrastrutture che funzionino“, conclude, “a cominciare da una ferrovia a doppio binario. Possono metterci tutti i treni che vogliono su quella tratta, ma con un solo binario da Andora a Finale sembra di stare in Burundi. Sento qualche assessore ligure parlare di quello che si è fatto. Ma non si è fatto niente. La Armo-Cantarana non esiste, nonostante sia un progetto con tanto di foro pilota. Se vogliamo che questa sia ancora la grande e vecchia Riviera dei Fiori bisogna investire il più possibile nei servizi e nella possibilità di raggiungerci nel minor tempo possibile. A fine stagione andrà fatta una riflessione importante, senza raccontarci balle, né da una parte né dall’altra”.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa a Giacomo Chiappori.