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Nell’ambito della stagione autunnale dei Martedì Letterari, curati da Marzia Taruffi, il Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo ha ospitato oggi pomeriggio Sebastiano Mondadori, che ha presentato il suo ultimo romanzo Di che cosa siamo capaci (La Nave di Teseo).

Al centro del libro la storia di Adele e Nina, madre e figlia, invase d’amore, libri e politica, sospese tra le speranze giovanili e le disillusioni del tempo. Le conosciamo nelle estati dei loro ventitré anni: Adele nel 1968, indecisa tra amori e rivoluzioni, e Nina nel 1993, in viaggio interrail tra l’Europa e i sentimenti. Cinquant’anni di vicende familiari e collettive si intrecciano con i cambiamenti dell’Italia e di Milano, sullo sfondo di ideali infranti e scelte mancate.

Mondadori ha accolto con entusiasmo il ritorno a Sanremo: “Sono felicissimo di tornare qui, è una città bellissima. Torno nelle mie vesti autentiche di romanziere e non di saggista”, ha commentato l’autore. “Ho una fede incrollabile e anacronistica nei confronti del romanzo. Credo sia un modo per riflettere sul mondo e su chi siamo, distaccandosi da quell’ansia dell’io che mi sembra sovrastare la narratività di oggi”.

L’autore

Sebastiano Mondadori si è laureato in Filosofia all’Università di Pavia con una tesi sullo Zibaldone di Leopardi. Ha esordito nel 2001 con Gli anni incompiuti (Marsilio), vincitore dei premi Rhegium Julii – Opera prima, Città di Meda – Opera prima e Edoardo Kihlgren – Opera prima. Nel 2002 è seguito Sarai così bellissima (Marsilio) e, nel 2003, Come Lara e Talita. Lavora in editoria e collabora con testate come l’Unità, Nuovi Argomenti e Io Donna.

Nel video servizio a inizio articolo l’intervista completa a Sebastiano Mondadori.